
Nicolas Maupas: ‘Sogno una scuola fatta da quei prof che già esistono e che ogni giorno aiutano tantissimi giovani’

Di Sara Morandi
“L’Amore, in Teoria” è un film diretto da Luca Lucini che esplora le complessità delle relazioni giovanili e la crescita personale attraverso il personaggio di Leone, interpretato da Nicolas Maupas. Inizialmente, Leone appare come il fidanzato perfetto: un brillante studente di filosofia, educato e rispettato, che gode della stima dei genitori della sua ragazza, Carola. Tuttavia, le apparenze ingannano. Leone è solo una facciata per nascondere la relazione segreta di Carola con Manuel, un ragazzo problematico. Quando un crimine sconvolge la loro routine, Leone viene ingiustamente accusato e condannato ai servizi sociali, un evento che si rivelerà un’opportunità di trasformazione personale. Durante questo percorso, incontra Flor, un’attivista indipendente che lo aiuta a scoprire cosa significa il vero amore e a vedere la vita da una nuova prospettiva. Il film, oltre a presentare una storia avvincente, offre una riflessione profonda sull’amore, la crescita personale e il coraggio di seguire il proprio cuore. Con il supporto del saggio Meda, un senzatetto che condivide con lui la filosofia dell’amore vissuto al di fuori dei libri, Leone si trova di fronte a una decisione: rimanere legato a un amore idealizzato o seguire il suo cuore verso qualcosa di autentico e reale.
Nicolas Maupas, parlando del suo ruolo, a Tuttoscuola descrive Leone come un personaggio divertente ma complesso, che richiede di esplorare diversi strati emotivi e comici. Attraverso il film, Maupas riflette anche sull’importanza dell’educazione, immaginando una scuola ideale dove insegnanti appassionati incoraggiano i giovani a sognare e a crescere.
Benvenuto Nicolas Maupas su Tuttoscuola. Parliamo subito del film di cui sei protagonista: “L’amore in teoria.”Qual è stata la sfida più grande nel portare il personaggio di Leone sul grande schermo?
“Leone è stato un personaggio molto divertente da interpretare. È a volte goffo e impacciato, soprattutto con le persone, ma ha un lato dolce e comico che lo aiuta molto. Forse la vera difficoltà è stata questa, giocare con la comicità di un personaggio ed esplorare i suoi “strati”. Così come è stato importante raccontare i primi passi che Leone fa nel mondo degli adulti e nel mondo dei sentimenti”.
Sempre parlando del film, “L’amore in teoria”: ci sono stati momenti o scene del film che ti hanno richiesto una preparazione emotiva particolare?
“Le scene più emotive, appunto, sono le scene che mi richiedono più concentrazione, rimanere connessi a determinate emozioni o sensazioni è più difficile. Penso ad esempio ai dialoghi tra Leone e suo padre”.
Quale materia scolastica hai trovato più affascinante, e come pensi che questa abbia influenzato la tua prospettiva sul mondo?
“Avrei voluto essere più ferrato in storia! Ma sto cercando di recuperare. Trovo affascinante provare a capire il mondo e le realtà che ci circondando. Studiarle partendo dal passato forse ci può insegnare molto, soprattutto per provare a lasciare in eredità un mondo migliore”.
Come dovrebbe essere la scuola dei tuoi sogni?
“La scuola dei sogni credo sia la scuola fatta da tutti quei professori che già esistono e che ogni giorno provano a spronare e ad aiutare milioni di giovani. Che insegnano ai ragazzi a sognare e che regalano con passione tutti gli strumenti necessari a crescere, nel modo migliore”.
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