Il decreto PA è legge: le misure per la scuola

Con 99 voti favorevoli, 70 contrari e 2 astenuti, l’Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al decreto legge n. 25/2025 sulla riorganizzazione e il potenziamento della Pubblica Amministrazione. Un provvedimento ampio – 22 articoli – che tocca diversi ambiti, dal reclutamento al funzionamento degli enti pubblici, fino alle scuole e agli enti di ricerca. Il testo, già approvato dalla Camera, è ora legge. Obiettivo dichiarato: rendere la macchina pubblica più efficiente, attrattiva e capace di affrontare le sfide della digitalizzazione e della transizione amministrativa. “L’obiettivo è affrontare con strumenti moderni le criticità del sistema pubblico. Vogliamo un’amministrazione capace di guidare il cambiamento, non solo di subirlo. E questo significa anche dare risposte concrete ai cittadini, ma soprattutto a chi lavora ogni giorno nella PA”, ha dichiarato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Vediamo le principali novità per la scuola. 

Dalla selezione del personale al riequilibrio retributivo

Tra le novità principali: il rafforzamento del sistema di reclutamento con concorsi più rapidi, la valorizzazione dei diplomati ITS Academy (a cui sarà riservato il 10% delle nuove assunzioni nella PA), il potenziamento del personale in aree colpite da eventi straordinari (terremoti 2009-2016, alluvioni 2023), e il riequilibrio tra amministrazioni centrali e periferiche con l’aumento del salario accessorio per gli enti locali.

La Commissione Ripam, centrale nei processi di selezione, verrà ulteriormente rafforzata per garantire maggiore qualità nei profili assunti.

Le misure che riguardano la scuola

Il decreto contiene anche interventi rilevanti per il comparto scuola:

  • Copertura sanitaria integrativa per il personale scolastico: viene potenziata con un fondo complessivo di 65 milioni di euro annui dal 2026 al 2029 (40 in più rispetto allo stanziamento iniziale), con criteri definiti in sede di contrattazione integrativa.

  • Fondo per l’edilizia scolastica: nasce un fondo dedicato da 20 milioni di euro per interventi di manutenzione urgente non coperti dal PNRR o da altre risorse ordinarie.

  • Reclutamento IRC: si supera il vincolo del turn over, consentendo l’assunzione di un numero di docenti di religione cattolica pari ai posti disponibili nel concorso 2024.

  • Personale ATA: diventa strutturale il riconoscimento del servizio “figurativo 24 mesi” maturato su progetti PNRR nel Mezzogiorno.

  • INDIRE: potrà contare su due nuove posizioni dirigenziali per affrontare le funzioni aggiuntive previste dalla riforma.

Nuove regole per il CSPI, le assenze e le graduatorie

Cambia anche la composizione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), che passa da 36 a 39 membri, con l’ingresso di tre rappresentanti delle associazioni dei genitori. È stato chiarito che l’esonero dal servizio per i componenti del Consiglio vale per tutti, senza distinzione.

Tra le altre disposizioni:

  • Trasparenza nelle graduatorie: obbligo di indicare riserve, preferenze e precedenze per garantire scorrimenti più chiari.

  • Assenze per Covid: non saranno più equiparate a ricoveri ospedalieri, ma conteggiate come malattia ordinaria, con decurtazione stipendiale nei primi dieci giorni.

  • Premialità per chi ha svolto servizio civile: la riserva del 15% nei concorsi pubblici sarà estesa anche a chi ha prestato il servizio civile nazionale.

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