Con iMovie gli studenti dell’istituto Podesti di Ancona non si accorgono dell’intervallo

04/04/2022, Ancona

La campanella dell’intervallo suona, ma gli alunni della 1C dell’istituto Podesti, plesso del comprensivo “Posatora Piano Archi” di Ancona, non se ne accorgono. Durante l’ora di Arte, guidati dalla formatrice Maria Emilia Cremonesi e dalla loro insegnante, stanno realizzando un trailer con iMovie per presentare la Cattedrale di San Ciriaco, duomo della loro città.

L’obiettivo? Convincere i turisti a visitare Ancona creando un prodotto concreto. Il punto di partenza? Un brainstorming sui posti che più amano della loro città. Il risultato? Gli alunni si approcciano allo studio del monumento in modo attivo, sono protagonisti del processo di apprendimento e lo strumento con cui lo fanno li ingaggia e coinvolge.

Ma in che scuola ci troviamo?

Il “Posatora Piano Archi” è un istituto a forte processo immigratorio situato nella periferia di Ancona, con un’altissima concentrazione di alunni stranieri, che nel plesso Podesti raggiunge il 63%, e in alcune classi supera il 90%, con 38 nazionalità presenti. È tra le scuole con la più alta incidenza di alunni stranieri non solo della provincia di Ancona (media 13,4%) e delle Marche (media 13,6%), ma a livello nazionale (media 14,2%). Infatti, il bacino d’utenza che incide sulla scuola è prevalentemente costituito da famiglie di nazionalità straniera che trovano occupazione nella zona del porto di Ancona. Durante l’anno scolastico, si assiste ad una continua richiesta di nuove iscrizioni di alunni NAI (Neo Arrivati in Italia) e ad una uscita degli alunni che per lunghi periodi si assentano per fare ritorno ai loro Paesi di origine. Una scuola di frontiera a tutti gli effetti, con notevoli complessità sotto il profilo socio-educativo.

L’Istituto è caratterizzato anche da una elevata presenza di alunni con disabilità, con 1,14 alunni disabili rispetto a una media di 0,79 nella regione Marche e di 0,83 a livello nazionale.

All’interno della scuola numerosi sono i casi di disagio culturale, linguistico, sociale ed economico.  Alcuni alunni evidenziano difficoltà di integrazione e molti hanno difficoltà linguistiche e relazionali.

Le prove Invalsi riferite al terzo anno della scuola secondaria di I grado presentano un quadro complessivamente critico. Nelle competenze di italiano, rilevate negli ultimi tre anni, emerge un graduale peggioramento: più che triplicata la percentuale degli alunni collocati nel livello inferiore.

In matematica i livelli complessivi di competenza sono significativamente inferiori a quelli della regione Marche e del livello nazionale. Va meglio nelle competenze di lingua inglese, comunque con punteggio sempre inferiore al punteggio delle Marche.

Quando entriamo nelle classi dell’istituto Podesti il quadro appena descritto ci appare subito evidente. Alcuni di loro non parlano italiano, altri lo parlano a fatica, molti mostrano evidenti difficoltà nella letto-scrittura, anche nella trascrizione di testi semplici.

La profondità del disagio e della difficoltà di cui avevamo letto e che ora incontriamo ci conferma che l’azione di trasformazione digitale e metodologica che guida #PodestiForFuture, il progetto finanziato dalla Regione Marche, realizzato con il contributo di Tuttoscuola e dell’Istituto Comprensivo statale Ungaretti di Melzo (Milano), è in questo contesto non solo auspicabile, ma quanto mai necessaria, urgente.

Se la didattica tradizionale e trasmissiva non dovrebbe essere un’opzione preferibile per nessuna scuola, in questo istituto appare agli occhi del team di esperti impegnati nelle azioni formative e della dirigente dell’istituto di Melzo Stefania Strignano, che coordina il progetto, addirittura imprescindibile.

La strumentazione tecnologica per svolgere le attività curricolari nelle classi viene accolta con entusiasmo e interesse dagli studenti, che sperimentano nuove modalità di apprendimento, facendo ricerca, condividendo materiali, realizzando video, presentazioni interattive e prodotti concreti con le funzionalità offerte dagli iPad e dalla robotica educativa.

Gli studenti, che al nostro ingresso in aula sembravano distratti e disinteressati, sono immediatamente attratti dagli strumenti e dalle modalità con cui oggi fanno lezione, sono curiosi, ascoltano, fanno domande, intervengono.

I docenti, che hanno raccolto la sfida dell’innovazione, dopo aver sperimentato al mattino le attività didattiche in classe con il supporto e la guida dei formatori, al pomeriggio diventano loro stessi studenti e vengono accompagnati nell’utilizzo degli iPad, partendo dalla conoscenza delle funzionalità di base e mettendosi in gioco nella creazione di contenuti didattici semplici e accattivanti.

Un esempio? Creare una videolezione registrata utilizzando due funzioni base di iPad: Note e registrazione di schermo e audio.

Il primo giorno di #PodestiForFuture in 3 parole?

#Complessità
#Entusiasmo
#Ripartenza

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