
Settembre sereno o di fuoco?
Difficile immaginare oggi il quadro del nuovo anno scolastico sul quale pendono dichiarazioni bellicose, in particolare dal mondo sindacale, in una specie di rincorsa verso le posizioni più radicali.
Autorevoli rappresentanti confederali hanno ripetutamente lasciato intendere che la legge non verrà attuata, in una specie di invito alla disubbidienza civile. Si ha l’impressione che temano di essere scavalcati a sinistra.
Ben poche parole per mettere in evidenza aspetti positivi della legge 107/2015, che pur ci sono. Non sappiamo se in questi due mesi scarsi che mancano al primo suono di campanella il fronte sindacale continuerà a mantenere l’unità d’azione ritrovata o se qualcuno, sulla via di Damasco, ritroverà posizioni meno radicali.
Noi ci auguriamo comunque che, anche senza venir meno all’unità ritrovata, i sindacati, prima di preoccuparsi degli insegnanti, si facciano carico responsabilmente della situazione in cui potrebbero ritrovarsi la scuola e gli studenti in caso di pesante mobilitazione come quella ipotizzata.
E c’è l’incognita di come potrebbero reagire gli stessi insegnanti e le famiglie.
Non sarebbe giusto far pagare ad altri gli effetti di una lotta che è anche in difesa (non dichiarata) delle prerogative sindacali.
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