Scrima (Cisl scuola): no rilegificazione, sì dialogo sociale

In una nota Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, fa il punto sulla ragione di fondo che giustifica, dal punto di vista dei sindacati, la protesta unitaria di oggi: l’opposizione al tentativo, messo in atto dal Governo, di “sottrarre al contratto, per affidarla alla legge, la regolazione di molte materie riguardanti il rapporto di lavoro“.

Questa linea del Governo, precisa il sindacalista, “non riguarda solo la scuola, ma più in generale tutto il lavoro pubblico“, come ha evidenziato la CISL nella memoria presentata in occasione delle audizioni sul ddl di riforma della P.A. all’esame della Camera. “È un disegno, quello del governo, che scaturisce da un’idea sbagliata e pericolosa, quella di una politica autosufficiente, refrattaria e ostile al dialogo sociale, nonostante esso costituisca uno dei principi fondanti della nostra costituzione e uno dei pilastri del modello sociale europeo. Un’idea sbagliata sulla quale si ricerca insistentemente il consenso della pubblica opinione, indotta a credere – come nel caso della vertenza scuola – che il dissenso dei sindacati nasconda in realtà la difesa di chissà quali poteri e privilegi“. 


La questione, al di là del merito (i contenuti del Ddl Buona Scuola), riguarda il metodo. Per questo la richiesta fondamentale che i sindacati avanzano unitariamente al Governo è quella di “cancellare la delega rivolta a consegnare in larga misura alla legge la regolazione del rapporto di lavoro“. Su tutto si può trattare, fa capire Scrima, ma non sulla rilegificazione di materie contrattuali, che sarà contrastata non solo in sede politica, ma “anche in altre sedi di natura giuridica, nazionali e comunitarie”.