ANP-CIDA: DPEF insufficiente. Non premia la professionalità

Se è vero che occorre puntare sui dirigenti e sulle alte professionalità per poter contare su una pubblica amministrazione efficiente, allora occorrono risorse adeguate per il rinnovo dei contratti allo scopo di dare un giusto riconoscimento a quanti operano nelle varie amministrazioni“. Gli investimenti previsti dal DPEF sono invece largamente al di sotto delle attese e delle “sia pur ragionevolissime richieste della CIDA“. Così si è espresso Giorgio Rembado, nella sua doppia veste di presidente della CIDA e dell’ANP, al termine dell’incontro tra le confederazioni sindacali e il governo, svoltosi a Roma lo scorso 16 luglio (http://www.anp.it/).
In particolare, la CIDA chiede la piena perequazione dei trattamenti stipendiali di base, di posizione e di risultato per tutti i profili della dirigenza pubblica. Servono dunque altre risorse aggiuntive, oltre a quelle finalizzate al normale recupero della inflazione programmata. Ciò vale in particolare per i dirigenti delle scuole inclusi nell’area V, che hanno la retribuzione strutturata come quella degli altri dirigenti ma una retribuzione di posizione inferiore ai minimi ad essi garantiti, e lontana dalla media di fatto percepita dagli altri.
Analoga differenza si riscontra nella retribuzione di risultato. Su quest’ultimo punto, l’incontro già programmato per il 17 luglio al MIUR per “l’analisi ed l’eventuale firma della sequenza contrattuale relativa alla definizione dei criteri generali per la determinazione della retribuzione di risultato“, come recita l’ordine del giorno della riunione, è stato rinviato di una settimana, e si svolgerà il prossimo 24 luglio.