Seminario Invalsi sull’osservazione in classe

La valutazione della qualità e dell’efficacia dell’attività didattica svolta dai singoli docenti è da sempre oggetto di dibattito a livello nazionale e internazionale. Ci sono sistemi in cui la valutazione esterna è consentita in via ordinaria, ed è affidata ai capi di istituto (come accade, per esempio, in Gran Bretagna), altri nei quali tale compito è assegnato agli ispettori, come avviene in Francia, ed altri ancora in cui la valutazione non viene effettuata direttamente, ma ricavata indirettamente da altri indicatori come le performance degli studenti nei test di apprendimento, come si è provato a fare con esiti alterni soprattutto negli USA.

Ci sono poi Paesi, come il nostro, nei quali la competenza professionale in classe non è stata mai valutata, anche perché non è stata mai stabilita, né ipotizzata concretamente, una correlazione tra l’esito di tale eventuale valutazione e il miglioramento della posizione economica o di carriera dei docenti valutati.

Una lacuna che in parte, e con obiettivi comunque non legati alla carriera dei docenti, sta per essere colmata dall’INVALSI, che terrà martedì 28 aprile un seminario nazionale a Formia, dedicato all’Osservazione in classe, nel quadro del progetto ‘Valutazione e Miglioramento’.

L’osservazione esterna è stata effettuata da 190 osservatori, selezionati attraverso una procedura pubblica, esperti nelle scienze pedagogiche e sociali, con esperienza di ricerca in ambito universitario e appositamente formati  dall’INVALSI.

È stata utilizzata la scheda di osservazione in classeS.G.C.C.’ (Strategie didattiche, Gestione della classe, Sostegno Guida e Supporto, Clima di apprendimento), costruita al fine di osservare le pratiche didattiche ed educative idonee a facilitare il processo di apprendimento degli studenti in classe.
La sperimentazione è stata condotta dall’INVALSI a partire dall’a.s. 2012-2014, con il contributo della Fondazione Giovanni Agnelli, nell’ambito del progetto PON Valutazione e Miglioramento del Miur.

L’osservazione ha riguardato un campione di docenti di italiano e matematica di 208 Istituti Comprensivi. Le classi osservate sono state 830, di cui 414 quinte primarie e 416 prime secondarie di primo grado. In totale il campione comprende 9317 unità di osservazione effettive, per complessive 17.571 ore di lezione. “Durante l’osservazione, di tipo non partecipante, gli osservatori si sono posizionati all’interno della classe in modo da non arrecare disturbo all’attività didattica”, come riferisce la scheda informativa predisposta dal gruppo di lavoro INVALSI-Valutazione delle scuole,  coordinato da Donatella Poliandri.

Il limite di questo tipo di indagini è costituito, com’è noto, dal condizionamento che la presenza stessa degli osservatori esercita sul comportamento degli osservati, una variante sociologica, per così dire, del principio di indeterminazione applicato all’ambito della fisica. Se ne parlerà certamente anche in occasione del seminario, e sarà interessante seguire il dibattito che ne nascerà.