
La dispersione richiede azioni di sistema
Più ancora di quanto già emergeva nel testo iniziale della Buona Scuola, l’autonomia delle istituzioni scolastiche è l’elemento forte che permea il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri. E non a caso i primi due articoli del ddl sono dedicati esclusivamente all’autonomia.
È indubbiamente apprezzabile la volontà di rimettere alle singole istituzioni scolastiche la scelta dei modi e delle risorse per soddisfare i propri bisogni educativi, ma ci sia consentito di avanzare riserve su talune delle quindici materie su cui le istituzioni scolastiche possono esercitare le scelte.
Ci riferiamo a quelle materie, come la dispersione scolastica, che rappresentano elementi di sistema e non, come implicitamente sembra evincersi dalla lunga elencazione dell’art. 2, una delle possibili opzioni della scuola, come l’educazione alla legalità, il potenziamento delle discipline motorie, l’apertura pomeridiana delle scuole, sviluppo delle competenze digitali.
Gli abbandoni e l’insuccesso scolastico, compresi nella dispersione, hanno quasi sempre cause esterne e pregresse che vanno curate prima di tutto con azioni di prevenzione e poi, all’interno delle scuole, con azioni mirate di contrasto.
Spetta innanzitutto al sistema dotarsi di strumenti e di risorse in funzione di prevenzione e contrasto. La previsione contenuta nell’articolo 6 sembra prevedere un’attenzione (da interpretare) per la dispersione: “Il riparto della dotazione organica tra le regioni è effettuato sulla base del numero di classi, nonché della presenza di aree interne, di quelle a forte processo immigratorio e di quelle caratterizzate da elevati tassi di dispersione scolastica”.
Riteniamo che, prima di ripartire l’organico in base al numero delle classi, vada riservata prioritariamente una quota per il contrasto alla dispersione.
E va previsto anche che, con attenzione al biennio iniziale dei tecnici e dei professionali (aree critiche degli abbandoni e degli insuccessi) si attivino attività di tutoring e orientamento con eventuale organizzazione laboratoriale e verifica al termine del triennio di assegnazione.
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