
Ha il carattere di una vera e propria denuncia l’ultimo dossier di Tuttoscuola, dedicato alla disapplicazione sostanziale della legge 128 del 2013 sugli insegnanti di sostegno e la mancata perequazione dei posti stabilizzati tra le diverse Regioni.
L’applicazione della norma avrebbe dovuto avere con decorrenza dall’anno scolastico 2014-2015, ma è stata ignorata dal ministero dell’Istruzione.
Secondo i calcoli di Tuttoscuola (visibili in questa tabella), otto regioni hanno avuto più posti di quelli dovuti: la Campania (887 posti in più), la Sicilia (621), la Puglia (322), la Calabria (225), la Sardegna (190), la Basilicata (122), il Friuli Venezia Giulia (28) e la Liguria (12). Si tratta di 2.406 posti di sostegno stabilizzati (su cui si fanno le nomine in ruolo) sottratti alle altre dieci regioni.
Le dieci regioni cui illegittimamente non sono stati assegnati i posti in organico di diritto sono le seguenti: la Lombardia (926 in meno), il Lazio (642), il Veneto (280), l’Emilia Romagna (185), le Marche (136), la Toscana (87), l’Umbria (54), il Molise (49), il Piemonte (35) e l’Abruzzo (11).
In pratica tutte le regioni che disponevano di percentuali di posti stabilizzati al di sopra della media nazionale, e che avrebbero dovuto cederli a quelle che stavano invece sotto la media, hanno mantenuto le proprie posizioni di vantaggio. Perché non è stata rispettata la legge? E che fare?
Il dossier è scaricabile gratuitamente a partire da questo link.
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