
Valutazione sistema istruzione e formazione: attesa e timori
Si è svolto a Roma, dal 17 al 19 settembre 2014, il XXVI Seminario Europea, organizzato dal CIOFS-FP, con il sostegno di FORMA, sulla valutazione degli apprendimenti in parallelo alla firma della direttiva che mette in moto la macchina della valutazione per ogni ordine e grado di scuole, a partire dal corrente anno scolastico. Si sono alternati momenti pubblici, incontri di lavoro e laboratori a cui hanno partecipato rappresentanti di enti pubblici, formatori ed esperti italiani ed europei.
“Negli anni il Seminario Europa – sottolinea don Mario Tonini, Presidente CNOS-FAP – è diventato un vero e proprio laboratorio, tra istituzioni ed enti della formazione. Il tema di quest’anno, la valutazione degli apprendimenti nel sistema educativo, poteva risolversi in un corso di aggiornamento per addetti ai lavori, invece alcuni aspetti hanno fatto sì che si traducesse in un processo concreto: abbiamo chiesto a INVALSI di diventare il direttore d’orchestra per lavorare insieme a costruire modalità metodologiche cucite sulle esigenze della Formazione Professionale”.
Suor Lauretta Valente, Presidente CIOFS-FP e promotrice del Seminario Europa manifesta “soddisfazione per la partecipazione e per i primi risultati di questo Seminario Europa. In primo luogo per l’adesione della Presidente dell’INVALSI Annamaria Ajello a lavorare insieme al programma di valutazione per la Formazione Professionale. In secondo luogo, per lo scambio costruttivo con i rappresentanti delle Regioni, di MIUR e MLPS.”.
“Il seminario – incalza il prof. Dario Nicoli, dell’Università Cattolica di Brescia – è servito a perfezionare il progetto sperimentale di valutazione e sviluppo della formazione, VALEF che, a differenza del sistema VALES adottato dalle istituzioni scolastiche, prevede di integrare i risultati dei test INVALSI di italiano, matematica e scienze con quelli della prova professionale finale dei corsi, la cosiddetta “prova esperta”, che prevede un vero compito professionale di laboratorio.”.
Il prof. Franck Vialle, Università di Pau (Francia) ha sottolineato il “rischio di un effetto Frankenstein”: vale a dire che “se si considerano singolarmente i vari esiti delle prove di valutazione, presi uno a uno questi posso presentare valori corretti, e quindi in teoria il risultato complessivo dovrebbe essere buono”. Per Mauro Frisanco, esperto di Formazione Professionale, una vera valutazione ha senso quando considera sia il punto di partenza, sia il percorso fatto, sia il punto d’arrivo.
Buoni risultati, grandi aspettative, ma anche preoccupazioni.
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