
Programmi di politica scolastica/2. Il Pdl
Non si dispone al momento di una piattaforma programmatica del Pdl sulla politica scolastica, e d’altra parte è probabile che questo partito punti sulla valorizzazione di quanto l’ultimo esecutivo Berlusconi ha fatto nei quasi quattro anni in cui ha avuto la guida del governo e del ministero dell’istruzione, università e ricerca. Anni nei quali, fra l’altro, il rapporto del Pdl con la Lega, rottosi nel novembre 2011 al momento della formazione del governo tecnico di Mario Monti, era stato di stretta collaborazione.
In questa ultima parte della legislatura peraltro, e soprattutto nell’ultimo anno, a seguito della formazione della ‘strana maggioranza’ ABC (Alfano, Bersani, Casini) si è notata una certa tendenza del Pdl a cercare più punti di incontro che di scontro. Lo si è visto in particolare, ma in questo caso anche prima della formazione del governo Monti, nell’ambito dell’attività parlamentare nella VII commissione (Cultura, Istruzione e Scienza) della Camera.
Elena Centemero, deputato Pdl divenuta vicepresidente della commissione dopo le dimissioni di Valentina Aprea, nominata agli inizi del 2012 assessore all’istruzione nella giunta regionale della Lombardia, ha lavorato in quest’anno a stretto contatto con le colleghe Coscia (Pd) e Santolini (Udc), con le quali ha preparato emendamenti congiunti su provvedimenti importanti, per esempio sulla legge di stabilità (abrogazione dell’aumento dell’orario di servizio degli insegnanti a 24 ore).
Per ora sembra prevalere nel Pdl ‘scolastico’ una linea moderata e pragmatica. Bisognerà vedere nelle prossime settimane se gli echi di una campagna elettorale destinata ad infuocarsi finiranno per inasprire il confronto anche sulla politica scolastica.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via