Giornata Mondiale per i diritti dei bambini, Fism: ‘Anche la parità scolastica è un diritto che attende attuazione per rispondere a bisogni irrinunciabili’

Anche la Fism, la Federazione italiana scuole materne – che raggruppa circa 9 mila realtà per l’ infanzia no profit, con quasi mezzo milione di bambini ed oltre 40mila persone fra insegnanti e addetti- non dimentica la data di oggi, sabato 20 novembre 2021, della Giornata Mondiale per i diritti dei bambini .

Quest’anno l’appuntamento viene celebrato a trent’anni esatti dall’adesione, anche in Italia, del documento che riconosce bambine e bambini come titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. Una rivoluzione, con il bambino non più visto come soggetto passivo, ricettore di cura e protezione, ma considerato protagonista della propria vita, appunto portatore di diritti. In una breve nota, il presidente nazionale Fism, Giampiero Redaelli, coglie anche questa occasione per far rimarcare che la “mancata parità scolastica nel nostro Paese, obbliga a parlare di diritti dei bambini ancora lesi” e di “ingiustizia sociale”, come ha fatto notare nei giorni scorsi in ripetuti incontri a livello politico e istituzionale, nonché in vari webinar .

Scrive Redaelli: “Non ci sembra inutile ricordare, proprio in questa giornata speciale, che i diritti attendono risposte che una comunità’ civile conosce e deve fornire per colmare le fondamentali esigenze di crescita dei propri piccoli, insomma per andare incontro ai bisogni irrinunciabili dei bambini, come li definiva Thomas Berry Brazelton. Lui, scomparso nel 2018 a quasi cent’anni dopo una vita per l’infanzia, a indicarceli con chiarezza”. Ovvero: “1. Bisogno di sviluppare costanti relazioni di accudimento; 2. Bisogno di protezione fisica e sicurezza; 3. Bisogno di esperienze modellate sulle differenze individuali; 4. Bisogno di esperienze appropriate al grado di sviluppo; 5.Bisogno di definire dei limiti, di fornire una struttura e delle aspettative; 6. Bisogno di comunità stabili di supporto e di continuità culturale; 7. Bisogno di salvaguardare il futuro“. Conclude Redaelli: “Sono i sette diritti che come Fism desideriamo custodire, scrivere nel Progetto Educativo di ciascuna scuola dell’infanzia, perché possano diventare terra sicura sotto ai piedi dei bambini“.

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