
OCSE: i commenti preoccupati di Cisl-scuola e Gilda
I dati OCSE sui sistemi scolastici hanno confermato, ancora una volta, la situazione poco brillante della scuola italiana.
Questi il commento del segretario generale della Cisl-scuola, Francesco Scrima.
“I dati che emergono dall’annuale rapporto dell’OCSE destano come sempre grande interesse e meriterebbero un’attenzione capace di suscitare un dibattito serio e approfondito, non solo le consuete polemiche.
Nessuna clamorosa novità, piuttosto la conferma delle criticità e dei problemi che presenta il nostro sistema, a partire dal basso livello della spesa, in percentuale sul PIL, destinata all’istruzione.
Proprio il perdurare di queste insufficienze costituisce il dato più negativo per un Paese che stenta a cogliere quanto sia importante, soprattutto in questa fase, investire in capitale umano.
Sarebbe sbagliato trascurare i pochi indicatori positivi, come quelli che attestano la buona attenzione rivolta ai livelli iniziali del percorso scolastico: tuttavia è inevitabile che l’attenzione si concentri su quelli più allarmanti, su cui sarebbe davvero indispensabile e urgente attivare un’efficace azione di contrasto.
È chiaro che per noi continuano a pesare in modo particolare i dati che confermano il perdurare di una situazione penalizzante, sul piano retributivo, per chi lavora nella nostra scuola. Ma è il sistema nel suo complesso a meritare quelle analisi che il confronto con altri Paesi sollecita, per impostare, a partire da quelle, i percorsi necessari di miglioramento in termini di efficacia e efficienza.
Da troppo tempo manca un piano strategico per la scuola italiana; si riprenda il discorso avviato col Quaderno Bianco del 2007, si riapra un confronto che dia voce e valore a tutti i soggetti politici e sociali, ma ne impegni anche la responsabilità. Noi siamo pronti a fare la nostra parte.”
Questo, invece, il commento del coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio.
“È inutile raggiungere il record delle ore trascorse in cattedra e sui banchi di scuola se la loro qualità è resa scadente da edifici obsoleti e insicuri, aule sovraffollate e nomine degli insegnanti che si fanno attendere per troppo tempo e, in alcuni casi, arrivano dopo l’inizio dell’anno scolastico”. È il commento amaro del coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, sul ritratto della scuola italiana che emerge dal rapporto Ocse.
Sul fronte, poi, delle retribuzioni dei docenti, definite “basse” dall’Ocse, Di Meglio ironizza: “Magari gli stipendi fossero di quasi 40000 dollari. La realtà è che si tratta di un confronto tra cifre lorde, dimenticando che la tassazione italiana è tra le più elevate del mondo e, perciò, abbassa ulteriormente stipendi già magri”.
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