
Il ciclone Beppe Grillo. Lantipolitica si fa politica?
I sondaggi preelettorali danno in forte crescita il movimento 5 stelle che fa capo all’(ex) comico Beppe Grillo, diventato in un tempo relativamente breve il leader della cosiddetta antipolitica, che raccoglie gli umori dell’opinione pubblica più radicalmente critica nei confronti della ‘classe politica’ considerata nel suo insieme.
Nell’attuale fase di collasso della politica e di discredito dei partiti tradizionali, compresi quelli più anti-sistema, come la prima Lega e l’ultimo Di Pietro, Grillo si offre come punto di riferimento di coloro che, non fidandosi più di nessuno, lanciano idee e proposte su una serie di specifiche questioni, in un’ottica quasi referendaria, alimentata dal largo ricorso a internet.
Ma chi dovrebbe poi tradurre in pratica queste proposte? L’attuale governo ‘tecnico’ contro il quale Grillo lancia accuse terrificanti? L’attuale Parlamento, dominato dalla ‘vecchia’ classe politica? Oppure un nuovo Parlamento, nel quale entrino anche rappresentanti del movimento 5 stelle?
Nei primi due casi il ruolo del movimento sarebbe solo quello di un gruppo di pressione, come ce ne sono (stati) altri, dai movimenti femministi a quelli dei gay. Nel terzo caso invece, in caso di successo alle elezioni politiche (al movimento grillino andrebbero, secondo i sondaggi, tra il 7 e l’8% dei voti), l’antipartito diventerebbe in sostanza un partito che dovrebbe decidere come collocarsi in Parlamento, se fare o meno alleanze, se approvare o meno determinate leggi.
Da questo punto di vista, al di là del folklore populista antisistema, diventa interessante prendere in considerazione le proposte programmatiche che il movimento di Grillo avanza nei vari settori, e in particolare in quello dell’istruzione, cui dedichiamo la successiva notizia, che non mancherà di sorprendere.
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