
Un film lungo 10 anni
Se si ripercorrono gli eventi del decennio 2001-2011 attraverso la rappresentazione e l’interpretazione che ne ha dato la newsletter di Tuttoscuola (operazione che è possibile fare su ciascuna delle voci contenute sull’archivio online di tuttoscuola.com) la sensazione è quella di assistere alla proiezione di un film.
Un film coinvolgente, perché riguarda la vita vissuta dal popolo della scuola, l’alternarsi nel tempo di novità, speranze, delusioni. Non quindi una distaccata descrizione ma una serrata e per certi aspetti emozionante ricostruzione di eventi colti nella loro successione in tempo reale.
Considerando nel suo insieme il vasto panorama dei temi trattati settimanalmente dalla Newsletter in questi dieci anni si evidenziano agevolmente alcuni grandi filoni – ad alcuni dei quali sono stati riservati canali tematici nella homepage di tuttoscuola.com: è il caso della parità scolastica e del sistema di istruzione e formazione professionale – sui quali l’attenzione di Tuttoscuola si è costantemente concentrata.
Citiamo per esempio, accanto a quelli già ricordati, le riforme degli ordinamenti, la spesa per l’istruzione e la sua qualità, la condizione economica e professionale del personale insegnante e dirigente, l’area della formazione e dell’aggiornamento in servizio dei dirigenti e dei docenti, l’area tematica decentramento-federalismo scolastico-autonomia, le problematiche sindacali e contrattuali, la valutazione in tutti i suoi aspetti, la dimensione internazionale e comparativa dell’educazione.
Su questi temi, e su altri come la dispersione o l’integrazione di studenti disabili e stranieri, la retrospettiva decennale consentita dalla consultazione della Newsletter offre un preciso quadro di ciò che è stato fatto o (più spesso, purtroppo) non fatto, dei problemi tuttora irrisolti, delle esigenze da soddisfare prioritariamente.
Come definire in sintesi il film di questi dieci anni di scuola? Non si tratta certo di una commedia all’italiana, di un film a lieto fine. Forse il genere cui più si avvicina è quello del film drammatico.
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