Quel muro invalicabile della scuola fino a 18 anni

A scuola fino a 18 anni, anziché fino a 19 come succede oggi. Perché?
Sia nella legge 30/2000 sui cicli che nella proposta del gruppo Bertagna il percorso di istruzione è ridotto a 12 anni e si conclude pertanto al 18° anno. Un anno in meno che ha determinato nel primo caso un’onda anomala difficile da frantumare, e nel secondo sta facendo innalzare un muro di critiche per l’accorciamento dei licei.
Ma cosa ha spinto i riformatori del sistema scolastico a scegliere la riduzione di un anno? Le ragioni di tale scelta non venivano esplicitate nel documento che ha accompagnato nel 1997 la proposta di riforma dei cicli. Per parte sua il gruppo Bertagna sembra essersi limitato a far propria quella scelta. Resta quindi senza una vera risposta l’interrogativo sulle ragioni della conclusione anticipata a 18 anni.
C’è chi ha detto che l’Italia ha bisogno di allinearsi all’Europa, dove i percorsi formativi si concludono prima, in modo da consentire ai giovani – in un mercato del lavoro senza frontiere – di trovarsi alla pari dei coetanei europei. Ma se si esaminano i dati ufficiali dell’Agenzia dell’UE per l’istruzione (www.eurydice.org) sulla durata dei percorsi formativi in Europa (peraltro riportati chiaramente nel grafico 4 del Rapporto Bertagna), si scopre che non è proprio così (Istruzione secondaria superiore in Europa ): Germania, Danimarca, Belgio, Grecia e Lussemburgo concludono il percorso di studi a 19 anni; il Portogallo a 18; Francia, Austria, Irlanda, Olanda e Spagna concludono a 18 anni il percorso di istruzione a carattere generale (licei) e a 19 quello più professionale (istituti tecnici e professionali).
Se molti Stati dell’UE prevedono dunque di concludere il percorso di istruzione e formazione a 19 anni proprio come in Italia, parlare di allineamento all’Europa non è appropriato. Resta dunque la domanda: quale ragione può legittimare questa uscita di tutti dal sistema educativo a 18 anni?
Agli Stati generali di Foligno l’ardua risposta.