
Il 21 marzo, sciopero di una giornata proclamato dalla Flc-Cgil
Sono chiamati ad astenersi dal lavoro tutti i lavoratori dei settori pubblici della conoscenza, inclusi scuola, università, ricerca e AFAM

Non si limita più a un’ora soltanto la prossima astensione dal lavoro della Flc-Cgil, che ha fissato del 21 marzo 2011 un’intera giornata di sciopero per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori dei settori pubblici della conoscenza.
La protesta parte da quella che il sindacato di via Leopoldo Serra definisce “una controriforma della pubblica amministrazione agonizzante (che) è stata rivitalizzata da firme compiacenti in calce ad un testo umiliante”.
Secondo la Flc-Cgil, in aperta polemica con gli altri sindacati firmatari, l’”accordicchio” sulla pubblica amministrazione certifica l’assenza di risorse per la contrattazione, diminuisce il potere reale delle retribuzioni, blocca la mobilità professionale, nega ai lavoratori di eleggere i propri rappresentanti per paura di dover rendere conto del proprio operato, inasprisce le sanzioni disciplinari.
L’organizzazione sindacale polemizza anche con la premialità prevista dall’accordo, che divide i “lavoratori in fasce di produttività prestabilite”, e, “peggio, etichetta alcuni di loro come fannulloni a prescindere (come diceva Totò). Dato che non ci sono soldi, il 25% sarà comunque escluso da premi”. In realtà, per la Flc-Cgil, si tratta di “una trasfusione, dalla scuola esanime, dalla riduzione del diritto allo studio, dall’asfissia delle università, dalla ricerca pubblica sottoposta ad un salasso di risorse e intelligenze, dalle prospettive di vita dei precari”.
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