Indagine Cisl Scuola-SWG/1: sì dei docenti alla valutazione del loro operato

Colpiscono almeno tre aspetti dei risultati dell’indagine che la Cisl Scuola ha affidato all’Istituto SWG, intitolata “Energie per il domani. La scuola italiana: valori e consapevolezza a servizio dei giovani e del Paese”, e svolta su un campione scientificamente selezionato di 700 insegnanti.

Il 60% dei docenti intervistati ritengono che in questi anni si è pensato troppo all’uguaglianza di tutti piuttosto che ai meriti del singolo, e che “l’uguaglianza di oggi penalizzi l’evidenza delle capacità individuali”. E il 66% ritiene necessario introdurre alcuni meccanismi di valutazione del loro operato, ai quali legare il percorso di carriera (il 56% è favorevole all’ipotesi di differenziare gli stipendi in base al merito). Su questo tema un’indagine di due anni fa commissionata dal senatore Valditara (ora Futuro e libertà) aveva evidenziato che l’82.2% degli italiani ritiene giusto che gli insegnanti siano pagati in base al loro impegno e alla loro preparazione.

Secondo aspetto di rilievo dell’indagine Cisl-SWG: per il 69% dei docenti intervistati l’unità nazionale è un bene irrinunciabile (lo è solo per il 48% dell’opinione pubblica nazionale).

Solo il 35% degli insegnanti esprime poi ancora fiducia nei sindacati, percentuale che si abbassa ulteriormente per gli over 35 anni.

È curioso che le reazioni politiche, in alcuni casi molto dure, si siano rivolte verso il committente del sondaggio, cioè verso la Cisl Scuola ed in particolare verso il segretario generale Francesco Scrima. O si mettono in discussione i criteri e le modalità con le quali il sondaggio è stato svolto (e in tal caso oggetto delle critiche dovrebbe essere l’istituto di ricerca), oppure le critiche andrebbero semmai rivolte a chi ha risposto.