Cisl-scuola: i passaggi obbligati per una didattica a distanza integrativa e strutturale

Dirigenti News, il settimanale della Cisl-scuola riservato ai dirigenti scolastici, avvia una riflessione a tappe sulla didattica a distanza (DAD), offrendo un contributo di idee in questa fase di emergenza sanitaria ai colleghi impegnati in prima linea a garantire continuità del servizio e diritto allo studio degli alunni. Una prima riflessione per i dirigenti (e non solo per loro): la DAD va intesa come modalità integrativa e non alternativa o sostitutiva della didattica in presenza, salvo emergenze che impediscano per tempi considerevoli l’operatività della scuola.

Ma la situazione attuale – osserva Dirigenti News – fa emergere in più di un caso limiti e difficoltà, col rischio che ciò si traduca in una disparità nelle condizioni di accesso a servizi. Un rischio che un sistema pubblico dovrebbe per definizione escludere. Quali le cause principali? Una domanda che implicitamente postula rimedi efficaci per superarle nell’ottica di rendere strutturale quanto oggi è per necessità congiunturale.

Anzitutto la copertura del territorio con una rete efficace di collegamenti informatici; laddove questa condizione non è presente, per connessioni mancanti o poco affidabili, viene a mancare uno dei presupposti inderogabili.

Accanto a questo, la disponibilità a domicilio degli alunni della necessaria strumentazione, e la capacità di utilizzarla correttamente. Per le fasce d’età più basse, la necessità di essere assistiti da un adulto nell’approccio a piattaforme quasi sempre accattivanti e nelle quali, una volta realizzato l’accesso, anche i più piccoli si mostrano in grado di muoversi con disinvoltura sorprendente.

A monte, vi è il problema del livello di competenza verificabile in un corpo professionale nel quale abbondano esperienze anche molto significative, che tuttavia convivono con una fascia non trascurabile di scarsa consuetudine o dimestichezza con gli strumenti, i canali e i linguaggi su cui la DAD deve necessariamente fondarsi.

L’emergenza attuale ci spinge ad una consapevolezza che dovrebbe essere di tutti: la didattica a distanza non può restare “fiore all’occhiello” di scuole più sensibili o più dotate, dev’essere una modalità cui ricorrere in modo diffuso e generalizzato, al di là di straordinarie occasioni di necessità.

È inevitabile, e urgente, – continua l’organo cislino – porsi il problema di come offrire in modo strutturale supporti formativi (rivolti a tutto il personale, anche precario) che soddisfino adeguatamente un fabbisogno di aggiornamento delle competenze professionali altrettanto strutturale.

Dirigenti News affronta anche la questione della libertà d’insegnamento, oggetto di si “discute, talvolta per la verità a sproposito”.

“È evidente – osserva il settimanale – che proprio la competenza a utilizzare strumenti e linguaggi la cui diffusione cresce in maniera esponenziale fra le giovani generazioni (e non solo) rende il docente più attrezzato per un esercizio consapevole della propria libertà di insegnamento, rafforzata e non messa in discussione dal fatto di possedere nuove capacità e competenze da utilizzare per il proprio lavoro”.