A.Ge. Rigore e serietà dovrebbero essere coniugati ad una pedagogia efficace

L’Associazione dei Genitori, A.Ge., intervenendo a proposito dei dati provvisori sugli studenti ammessi o bocciati, dati tutti da verificare, si sofferma sulle dichiarazioni di “serietà” della scuola e dichiara che la scuola dovrebbe bocciare proporzionalmente a quanto sa offrire, alla qualità dei percorsi attivati e del personale docente, all’investimento di tempo e di risorse utilizzate perché ogni studente abbia pari e personalizzate opportunità di crescita, di recupero, di valorizzazione delle sue potenzialità.

Secondo l’A.Ge. (che titola il proprio comunicato stampa con provocatorio “La scuola è finita?), nella scuola il rigore e la serietà sono possibili se gli alunni in difficoltà oggettive (disabili, stranieri, svantaggiati economicamente e socialmente) sono stati adeguatamente sostenuti con percorsi individualizzati, assai difficili da attuare a fronte delle significative riduzioni di risorse economiche per la scuola.

Oltre a lamentare il fatto che si preferisce mettere in rilievo l’insuccesso, anziché evidenziare anche le molte eccellenze presenti nelle scuole, le molte buone pratiche di recupero e sostegno diffuse, l’A.Ge. ritiene che definire “seria” la scuola solo in riferimento all’indicatore delle bocciature e non ammissioni è, in realtà riconoscerne anche la fragilità, soprattutto quando non ci si chiede dove vadano a finire gli studenti bocciati o non ammessi: in altre classi, ripetendo magari le stesse azioni e rimarcando le stesse difficoltà, oppure “dispersi”, talora “scomparsi”.