L’A.Ge chiede chiarezza nei dati sulla scuola italiana

In un documento intitolato “10 milioni o un miliardo?”, l’A.Ge (Associazione Genitori) fa il punto polemicamente sulla questione dei contributi dei genitori al funzionamento delle scuole.

Già nello scorso mese di febbraio l’A.Ge. aveva lamentato che i contributi volontari dei genitori, da destinarsi esclusivamente all’ampliamento e qualificazione dell’offerta formativa, fossero utilizzati invece “per la sussistenza quotidiana“, e che la realtà delle scuole fosse quella di alunni suddivisi nelle varie classi, in assenza di supplenti, in una situazione “che rischia di deteriorarsi, anche per il clima di precarietà, di incertezza e abbandono che si vive…”.

Ora l’A.Ge torna a chiedere “chiarezza e dati, perché si esca dal dibattito e si giunga alle proposte: se fonti ministeriali ci dicono che, nel complesso e mediamente, l’insieme delle scuole italiane avrebbe una cassa in attivo di ben 600 milioni di euro, perché molte dichiarano una pesante sofferenza?

I genitori, scrive l’A.Ge, sono disposti a sostenere le scuole con i loro contributi volontari, e sono in generale favorevoli a forme di corresponsabilità, anche economica, ma chiedono maggiore trasparenza nell’utilizzo dei contributi, valutati in oltre un miliardo di euro, e in generale maggiori informazioni e chiarezza sui dati relativi alla spesa e ai bilanci della scuola.

In particolare si sollecita lo “scorporo dei dati forniti dal Ministero fra scuole dell’infanzia, scuole dell’obbligo e scuole secondarie superiori, a loro volta distinte fra licei, istituti tecnici e professionali; quadri di riepilogo dei finanziamenti erogati alle scuole negli ultimi anni relativamente a voci quali ‘supplenze temporanee’, ‘supporto all’handicap’, ‘innovazione tecnologica’, ‘corsi di recupero’, etc. e, da parte delle scuole, rendicontazione dell’utilizzo di questi finanziamenti“.

La via maestra, secondo l’A.Ge, “è quella della corresponsabilità, della valutazione d’istituto, della diffusione di buone pratiche gestionali, di trasparenza e rendicontazione“, sapendo che “i genitori, riconosciuti e posti in condizioni reali di collaborazione, saranno una risorsa insostituibile“.