Riforma delle superiori: partire a settembre o rinviare?

Sono pochi coloro che ritengono non necessaria la riforma delle superiori, ma aumenta invece il numero di coloro che ne suggeriscono il rinvio almeno di un anno.

Il ministro Gelmini ne ha parlato al Tg4, affermando che, anche se vi sono critiche sulla riforma “sono di più coloro che la condividono. Mi dispiace – ha detto – che si faccia della controinformazione, ma ormai sappiamo che ogni riforma, ogni cambiamento, è sempre accompagnato nel nostro Paese da forti critiche…”.

Il ministro ha confermato l’intenzione di far partire la riforma dal prossimo settembre, perché “crediamo di essere dalla parte della ragione e pensiamo soprattutto che si risponde alla crisi ridando valore alla scuola stessa. Andiamo avanti perché comunque sono molti di più non solo gli studenti e le famiglie, ma soprattutto gli insegnanti e i dirigenti scolastici che condividono i contenuti di una riforma attesa da più di 20 anni“.

Se nella sostanza tutti (o tanti) ritengono doverosa la riforma delle superiori, Pd, Flc Cgil e l’Unione degli studenti ritengono che i tempi non siano ancora maturi per il cambiamento e chiedono di rinviarla di un anno. Per Manuela Ghizzoni e Giovanni Bachelet del Pd, senza un rinvio “la riforma comincerebbe nell’incertezza più assoluta, alimentando le preoccupazioni dei docenti, delle famiglie e degli studenti“. Per Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, “l’assenza di un quadro certo produce conseguenze negative sulle scelte degli alunni e delle famiglie“. Critiche anche dall’Unione degli studenti: “L’insistenza con cui il ministro vuole avviare da subito la riforma dimostra come l’unico scopo di tutta questa operazione sia solo finalizzato al risparmio, senza nessun obiettivo didattico o educativo“.