Università: meno della metà degli iscritti si laurea
L’Istat ha reso noti alcuni dati sui livelli di istruzione della popolazione scolastica italiana, rilevando, tra l’altro, la percentuale (in costante crescita) degli iscritti all’università, la cui consistenza risulta pari a circa il 41% dei giovani in età 19-25 anni.
Il dato è, teoricamente, molto confortante, visto che per il 2020 la Commissione europea, nel ridefinire i nuovi livelli di Lisbona dell’istruzione per i 27 Paesi dell’Unione, ha fissato al 40% la percentuale di persone tra i 30 e i 34 anni età che dovranno essere in possesso della laurea o di altro titolo di formazione superiore.
L’Italia, che nel 2000 aveva raggiunto un modesto 11,6% di laureati di questa fascia di età, nel 2008 era arrivata soltanto al 19,2%, una percentuale molto distante dal benchmark fissato dalla Commissione europea. L’Italia è nemmeno a metà strada rispetto a quell’obiettivo.
Dietro l’Italia ci sono soltanto altri tre Paesi dell’Unione (Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia). Mediamente i Paesi dell’Unione hanno raggiunto la media del 31,1% e dodici di loro hanno già superato l’obiettivo del 40% o lo hanno praticamente raggiunto.
L’attuale 41% di iscritti all’università in Italia fa capire che troppi studenti, ancora oggi, si perdono per strada prima della laurea.
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