
Nel giorno stesso della pubblicazione della sentenza del Tar Lazio sul “non pieno titolo” dei docenti di religione cattolica a concorrere alla determinazione dei crediti scolastici, Tuttoscuola aveva fatto notare che il Regolamento sulla valutazione – allora ancora in attesa di pubblicazione – avrebbe potuto azzerare tutto, visto che il testo ufficioso conteneva la disposizione bocciata. E, dato che il regolamento è norma legislativa, se confermato, avrebbe reso nulla la sentenza.
Il regolamento, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, contiene all’art. 6, comma 3, la disposizione che riconosce al docente di religione, come agl altri componenti del consiglio di classe, il potere di concorrere alla determinazione dei crediti. Lo abbiamo nuovamente messo in evidenza nel dare notizia ieri sera dell’avvenuta pubblicazione del dpr 122/2009, facendo osservare che quello che era stato buttato dalla finestra (sentenza Tar) rientra ora dalla porta (regolamento valutazione).
Agenze e quotidinani on line confermano l’ipotesi che la nuova norma regolamentare determini l’azzeramento della sentenza, anche se occorrerà che il Miur confermi formalmente l’interpretazione.
Il testo che azzererebbe la sentenza è quello varato il 10 marzo scorso, in periodi non sospetti, quando la sentenza del Tar era ben lontana dall’essere preparata.
Se, dunque, il regolamento azzera del tutto la sentenza, potrebbe non essere nemmeno necessario il ricorso al Consiglio di Stato annunciato dallo stesso ministro Gelmini.
A giorni questa coda del tormentone religioso dell’estate dovrà concludersi con un opportuno chiarimento che eviti, ai primi di settembre, quando vi saranno gli scrutini sospesi degli studenti delle superiori, di lasciare migliaia di consigli di classe nella incertezza per l’attribuzione del credito scolastico.
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