
Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar del Lazio di escludere gli insegnanti di religione dagli scrutini per la valutazione dei crediti scolastici relativi all’esame di maturità.
“Ho deciso di ricorrere al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar“, spiega la Gelmini in una nota a proposito della sentenza “I principi cattolici, che sono patrimonio di tutti, vanno difesi da certe forme di laicità intollerante che vorrebbero addirittura impedire la libera scelta degli studenti e delle loro famiglie di seguire l’insegnamento della religione“.
“L’ordinanza del Tar determina un ingiusto danno nei confronti di chi sceglie liberamente di seguire il corso“, dice ancora Gelmini, sottolineando che non si può distinguere tra “docenti di serie A e di serie B. Al contrario ritengo che il ruolo degli insegnanti di religione vada accresciuto e valorizzato. Per questo dal prossimo anno è mia intenzione coinvolgere i docenti di religione cattolica in attività di formazione, secondo gli obiettivi della riforma del primo e del secondo ciclo d’istruzione“.
La decisione di impugnare la sentenza del Tar davanti al Consiglio di Stato era stata sollecitata anche dall’ex-ministro dell’istruzione Fioroni, firmatario dell’ordinanza sotto accusa, e da esponenti dell’Udc, mentre la CEI, che attraverso mons. Coletti aveva severamente giudicato la sentenza, non si era pronunciata sul ricorso, rimettendo ogni decisione in merito alla competenza del ministro.
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