
Verso il voto anche per l’insegnamento della religione cattolica
Secondo Avvenire, il quotidiano dei vescovi cattolici, la sentenza del Tar Lazio n. 7076/2009 con cui è stato ridimensionato il ruolo del docente di religione cattolica nella valutazione dei crediti scolastici, contraddice la linea dello stesso Tribunale Amministrativo che si sarebbe pronunciato sulla stessa ordinanza ministeriale con decisione esattamente opposta all’attuale.
“Già nel 2006 – dichiara il prof. Nicola Incampo intervistato da Avvenire – una sentenza del presidente del Consiglio di Stato, organo giudicante di grado superiore rispetto al Tar, aveva già dichiarato la legittimità delle ordinanze del ministro Fioroni. Non si capisce, quindi, come adesso i giudici amministrativi possano tornare indietro pronunciandosi su una questione già definita a livello superiore“.
La questione del “peso” valutativo della religione cattolica potrebbe forse trovare una definitiva soluzione con il superamento del giudizio e l’adozione del voto in decimi.
Ne fa menzione lo stesso quotidiano cattolico, precisando che la commissione paritetica Ministero dell’Istruzione-Cei ha deciso all’unanimità di passare dalla votazione con gli ‘aggettivi’ (sufficiente, buono…) ai voti numerici. “Quando la decisione sarà avallata dal Consiglio di Stato, anche il voto di religione – sottolinea Avvenire – farà media e il problema dei crediti sarà quindi superato una volta per tutte“.
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