
La storia quasi infinita del contratto dei dirigenti scolastici
Venerdì 16 luglio all’Aran vi sarà un nuovo tavolo di confronto per il rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti scolastici, scaduto dal 31 dicembre 2005.
Sarà l’undicesimo incontro, senza contare i numerosi tavoli tecnici che si sono susseguiti in questi mesi, e, da quanto riferiscono i sindacati che siedono al tavolo, il confronto sembra proprio che non sia vicino alla sua conclusione.
L’Anp, rispetto agli obiettivi prefissati (perequazione con gli altri dirigenti pubblici, innanzitutto), non è disposto a “svendere”. Sul proprio sito (www.anp.it) il sindacato di Giorgio Rembado dichiara “Non possiamo offrire alla categoria un contratto in perdita, perché non sarebbe giusto e perché non lo merita, né siamo disposti a farla trovare di fronte al fatto compiuto.“
Dopo aver ricordato le posizioni rivendicative della categoria (perequazione interna ed esterna, responsabilità disciplinare, adeguati livelli di retribuzione accessoria, potenziamento della funzione dirigenziale, potenziamento della contrattazione integrativa) l’Anp dichiara che “… è il momento che ognuno assuma le proprie responsabilità, uscendo dalla melina, e facendo in modo che il pallone finisca in porta. Lo diciamo ai decisori politici, al Comitato di settore, all’ARAN, alle altre sigle sindacali, nella consapevolezza che solo un’assunzione collettiva di responsabilità possa sbloccare la situazione“.
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