Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Condom. Ma i genitori cosa sanno?

La recente proposta di introdurre il distributore dei preservativi nelle scuole superiori della Provincia di Roma sta creando polemiche e contrasti, come era prevedibile, anche se la decisione finale resta comunque nelle mani delle singole scuole autonome.

Il passo della Provincia, condivisibile o no (è vero, come sostengono alcuni, che ci sono ben altre priorità, ma ci saranno sempre “altre urgenze” a seconda dei punti di vista e delle opinioni che spetterebbero alle istituzioni) ha il merito però di richiamare, forse in modo discutibile, l’attenzione degli adulti, genitori prima di tutti, educatori, società su un problema sottovalutato.

I genitori, prima degli altri, devono avere maggiore consapevolezza di quanto avviene intorno e ai propri ragazzi, spesso anche di 11-12 anni!; devono smettere di pensare che questi sono problemi di altre realtà, di altri luoghi, di altri ragazzi, ma mai dei propri figli.

La famiglia spesso ignora o preferisce non sapere (o fingere) che i loro figli hanno una vita sessuale precoce.

I ragazzi sono lasciati soli e non ricevono un’opportuna educazione sentimentale e sessuale per scarsa consapevolezza degli adulti di riferimento. Si dà per scontato che i ragazzi “sanno tutto”, ma spesso non sanno niente o peggio hanno appreso cosa significa la sessualità da film, da siti internet più o meno proibiti, da racconti che mostrano una visione monotematica, spesso vicina alla pornografia, sicuramente deviante e parziale.

I giovanissimi hanno bisogno di informazioni e formazione, dalla famiglia e dalla scuola, non solo sulla vita sessuale ma anche e soprattutto sulla vita affettiva.

L’età dei primi approcci e dei rapporti si è incredibilmente abbassata e i giovanissimi sono “lasciati soli” nella gestione della loro sessualità, perché gli adulti ancora non sono sensibilizzati ad ammettere che il “consumo” della sessualità può essere intenso e precocissimo.

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