
Bastico (Pd): ”Trionfalismo della Gelmini è infondato”
Per la senatrice Mariangela Bastico, responsabile Scuola del Partito democratico “il trionfalismo del ministro Gelmini sull’indagine Ocse è del tutto fuori luogo e infondato“. “L’Ocse -prosegue Bastico- consegna una situazione allarmante della scuola italiana: gli studenti hanno livelli di apprendimento troppo bassi e molto differenziati da regione a regione; gli abbandoni scolastici sono molto elevati; i docenti e le scuole operano senza adeguate risorse e riconoscimenti del merito“.
“Perché Gelmini gioisca di tutto ciò – continua la Bastico – è un mistero. A meno che il suo disegno non sia un semplice ritorno al passato e un indebolimento della scuola pubblica a vantaggio di quella privata. Il Pd non considera le scelte del governo azioni riformatrici ma di indebolimento e devastazione della scuola pubblica che ha invece bisogno di reali riforme. Il Pd è disponibile al confronto perché crede fermamente che il futuro del Paese si giochi sulla qualità della scuola pubblica“.
Sempre nel Pd, più radicali sono le affermazioni delle deputate del Pd, componenti della commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni e Maria Coscia, che consigliano al ministro di non fare “orecchie da mercante: il rapporto Ocse contiene severe critiche all’operato dell’esecutivo che viene giudicato disorganico, parcellizzato, lesivo dell’autonomia scolastica e privo di misure per recuperare le scuole e gli studenti più deboli. Sono critiche molto severe che mettono radicalmente in discussione i tagli indiscriminati inferti al sistema scuola dal Governo Berlusconi“.
Le due parlamentari spiegano che non è “con i tagli che si potrà realizzare una riforma organica in grado di superare definitivamente le troppe differenze territoriali denunciate ancora oggi con forza dall’Ocse. Insomma il rapporto Ocse contiene giudizi molto duri e limitarsi alle poche valutazioni positive – come sembra fare il ministro Gelmini nelle sue prime dichiarazioni trionfalistiche – mostra ancora una volta un atteggiamento di dannosa impermeabilità e chiusura alle sollecitazioni, anche se provenienti da autorevoli organismi internazionali, che, di certo, non fa bene alla scuola italiana e al futuro del Paese“.
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