Rigore Gelmini. Sei rosso e asticella abbassata alle medie

Ci vorrà un po’ di tempo prima che i professori della scuola secondaria di I grado si abituino al nuovo rigore valutativo imposto dalla legge 169/2008, ispirata dal ministro Gelmini.

Per la promozione o l’ammissione all’esame i ragazzi devono avere la sufficienza in ogni disciplina. Il consiglio di classe può decidere a maggioranza l’ammissione anche in presenza di qualche cinque.

Ma in questi casi la legge è chiara: ci vuole il sei. E il cinque diventa sei d’ufficio, caso mai scritto in rosso, come sta già capitando in questi giorni negli scrutini finali in corso.

L’anno scorso, quando non c’erano i voti in decimi, bastava un giudizio complessivamente positivo per superare situazioni insufficienti in qualche disciplina. Era un modo per mascherare l’insufficienza che, però, quest’anno non è possibile utilizzare.

E con il sei rosso spesso i consigli di classe sono ora costretti ad abbassare l’asticella, portando al sette i sei veri di altri studenti, per una questione di giustizia.

Forse sarebbe bastato, per una scuola di maggiore rigore, accontentarsi della media del sei per la promozione (senza l’aiutino del voto di condotta per far media). La serietà della scuola sarebbe stata salva, senza dover ricorrere a sotterfugi.