
Liberare la Scuola
I dirigenti scolastici italiani lavorano in condizioni impensabili in altri Paesi e cominciano a manifestare la loro stanchezza e il loro disagio. Lo fanno “dal basso”, sui social, uniti in gruppi trasversali che sono delle comunità di pratiche nelle quali cercano il confronto e la condivisione fra colleghi a fronte della grande solitudine con cui esercitano le loro funzioni.
E’ il caso del gruppo Facebook “Dirigenti Scolastici Italiani”, che conta oltre 1000 iscritti e dal quale è partito un documento che può essere firmato da dirigenti, docenti e cittadini. Chiedono di “Liberare la Scuola”. Da cosa? Dagli impedimenti burocratici che la affliggono e che non sembrano andare verso una semplificazione, al contrario. Basti pensare alla nuova normativa anticorruzione, alla circolare su viaggi e visite di istruzioni, alla circolare che regola gli Esami di Stato e che per la prima volta appesantisce ulteriormente di compiti i Dirigenti.
“Liberare la scuola” è un documento che intende offrire suggerimenti concreti per la soluzione dei principali problemi che imbrigliano la nostra scuola e la legano a un modello vecchio. Un modello inadeguato rispetto alle nuove disposizioni normative che imprimono una forte spinta all’innovazione.
Per ogni punto dolente i dirigenti scolastici hanno formulato una proposta che intendono sottoporre ai rappresentanti politici: l’intento è dare finalmente al paese una scuola più libera di sperimentare e innovare, anziché “bloccata “ dalla burocrazia e sovrastata da responsabilità che si ripercuotono su utenza e personale.
Il documento sottolinea la necessità di operare una semplificazione normativa affinché la scuola possa funzionare come deve, con la serenità di tutti gli operatori.
La proposta di “Liberare la scuola” si trova in una pagina Facebook e nel sito www.dirigentiscolasticiitaliani.it
E’ possibile firmare il documento e condividerlo.
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