
Nove anni fa la legge n. 69/2000 dispose un apposito congruo finanziamento per costituire scuole di formazione per docenti destinati al sostegno di alunni con disabilità visiva e uditiva.
Il regolamento di attuazione, predisposto dal ministero dell’Istruzione, non venne registrato dalla Corte dei conti che ne chiese alcune correzioni. Da allora il regolamento, prima dimenticato, poi riattivato, non è mai giunto all’approvazione, vanificando di fatto le finalità della legge.
Ora, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e l’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi sollecitano l’attuazione di quella legge e minacciano di occupare il Gabinetto del ministero dell’Istruzione se non avranno risposte.
Le due associazioni, ricordando di aver chiesto lo scorso novembre un incontro urgente al ministro Gelmini, osservano che le risorse previste dalla legge 69 “da nove anni a questa parte, vengono utilizzate a pioggia per l’offerta formativa, per finalità, quindi, diverse da quelle previste dalla legge, con la conseguenza che i bambini e i ragazzi ciechi, ipovedenti e sordi sono privati degli interventi specialistici necessari per la loro formazione: materiali didattici speciali, libri di testo accessibili, apprendimento della lingua dei segni e così via“.
“Tutto questo perché – spiegano le due associazioni in una nota – il Ministero dell’Istruzione non ha dato corso alle modifiche del regolamento attuativo richieste dalla Corte dei Conti“. “Sono passati quasi nove anni dall’approvazione della legge e quasi tre mesi dall’ultima richiesta di incontro: il Ministro Gelmini non ha dato alcuna risposta” constatano le due associazioni secondo cui “fare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuole proibire“.
A quanto risulta, due anni fa il Miur ha approvato il nuovo regolamento, ma il ministero dell’economia che avrebbe dovuto condividerlo, non lo ha approvato, ritenendolo, forse, non più necessario.
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