Scuole aperte d’estate: sindacati sul piede di guerra per eventuale coinvolgimento insegnanti

Scuole aperte d’estate sì o no? Sta diventando un vero tormentone la possibilità dell’apertura degli istituti scolastici anche nei mesi estivi, dopo la chiusura delle attività didattiche. E nella Capitale, dal Flaminio a Montesacro, sono diverse le scuole in cui, tra voci di corridoio e smentite, regna l’incertezza sull’apertura o meno dei battenti a luglio e agosto, anche per l’assenza dei fondi necessari.

La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha confermato il piano allo studio per l’apertura delle scuole d’estate, ma ha escluso il coinvolgimento dei docenti degli istituti interessati.

Ma, nonostante ciò, l’incertezza su cosa accadrà da qui alle prossime settimane resta e i sindacati della scuola sono pronti già sulle barricate sull’eventuale coinvolgimento dei professori da parte dei dirigenti nel piano di ‘aperture’ estive. “Sono delle cose assurde, si confonde l’apertura scolastica per fini assistenziali che avviene attraverso cooperative e associazioni – spiega a Labitalia il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – con quella che è l’attività di docenza. La scuola ha un calendario scolastico, una normativa, e il calendario dice che le attività di docenza terminano il 30 giugno”. E i giorni di lezione e di impegno da parte dei docenti, spiega il sindacato, sono già di più rispetto ad altri Paesi. “Le lezioni sono sospese, il nostro calendario scolastico – continua Turi – prevede oltre 200 giorni di lezione, che è un numero già maggiore rispetto ad altri Paesi. Il docente ha diritto per un contratto a un mese di ferie, ma col termine delle attività non è necessaria la sua presenza a scuola. I dirigenti – conclude – dicono cose fuori luogo, hanno perso di vista i veri obiettivi”.