
La cucina: nelle scuole inglesi è obbligatoria
Nel tentativo di contrastare il crescente fenomeno dell’obesità giovanile, il ministro dell’istruzione britannico ha deciso che a partire dal prossimo anno scolastico tutti gli allievi di età compresa tra gli 11 e 14 anni, frequentanti le scuole secondarie in cui è insegnata tecnologia dell’alimentazione (circa l’85%), dovranno ricevere lezioni pratiche di cucina. Il restante 15% delle scuole si dovrà attrezzare per mettere gli alunni davanti ai fornelli entro il 2011.
Le intenzioni sono ottime: insegnare a preparare semplici e salutari pietanze cosicché le buone abitudini alimentari proseguano anche in età adulta, magari con la recondita speranza di migliorare gli standard culinari del Paese.
La proposta ha ricevuto un’accoglienza tutt’altro che entusiastica da parte dei presidi, che vedono il curricolo sempre più intasato da attività e discipline decise dall’alto. In effetti si tende con crescente facilità a ricercare nella scuola la soluzione più immediata e semplice a una pluralità di problemi, più o meno impellenti, con il risultato che, nel tentativo di correre dietro alle urgenze del momento, si corre il rischio, come sottolinea anche la commissione tecnica per la finanza pubblica “…di distogliere l’impegno della scuola da quello che dovrebbe essere il suo obiettivo fondamentale: la trasmissione delle conoscenze e lo sviluppo della persona umana“. Una migliore definizione dei compiti – prosegue la commissione – “…consentirebbe anche che l’intervento del settore pubblico nel campo dell’istruzione diventi più orientato al risultato…”.
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