450 decreti di modifica delle commissioni per fronteggiare le rinunce

Per salvare la regolarità dei concorsi gli Uffici Scolastici regionali costretti a sostituire molti commissari

Sono per il momento circa 450 i decreti con i quali i dirigenti degli Ufficis Scolastici Regionali cercano di tamponare le rinunce di commissari del concorso docenti 2016.

Le rinunce si sono registrate soprattutto nelle commissioni nominate nelle regioni centro-settentrionali, con il primato della Lombardia che di decreti ne ha dovuto emettere ben 101, seguita dal Veneto con 56 decreti e dalla Toscana con 49 provvedimenti.

L’USR dell’Emilia-Romagna ha emesso 39 decreti, quello del Piemonte 31, 20 complessivi tra Liguria e Friuli Venezia Giulia.

Anche il Sud però fa la sua parte con 43 decreti della Campania, 38 della Puglia e 20 della Basilicata.

Il lessico utilizzato da quei decreti è il più vario (rettifica, modifica, integrazione, sostituzione), ma la sostanza è sempre la stessa: emergenza per tamponare le rinunce di presidenti e di commissari.

Se fisiologicamente è tollerabile una media di 2-3 rinunce per ogni USR con una cinquantina di possibili decreti integrativi, 450 decreti, cioè 400 più del previsto, sono invece il segnale di una situazione patologica.

Il decreto del 14 luglio firmato dal ministro Giannini che autorizza gli USR a prescindere dai requisiti di base per nominare commissari, ricorrendo, se necessario, al precettamento, è la prova di come il problema delle commissioni d’esame, a cominciare dalla necessità di assicurare un compenso certo e dignitoso per i commissari, sia stato sottovalutato.