30 mila euro di ricostruzione di carriera per docenti precari

Quella di Genova che ha riconosciuto concretamente il diritto di 15 docenti precari di vedersi ricostruita la carriera come i colleghi di ruolo è l’ennesima sentenza che conferma la graduale escalation giudiziaria per l’equiparazione giuridica ed economica degli insegnanti.

Le prime sentenze del giudice del lavoro (Brescia e Treviso) ispirate da una pronuncia europea, avevano riconosciuto il diritto dei docenti con supplenza temporanea (fino al 30 giugno) di vedersi retribuiti anche i mesi di luglio e agosto alla pari dei colleghi precari con nomina annuale.

Poi erano venute altre sentenze (Padova, Trieste) che avevano riconosciuto ai docenti annuali anche il diritto alla ricostruzione di carriera come i colleghi di ruolo. Genova conferma questa nuova via verso la parità di trattamento per via giudiziaria anziché contrattuale.

L’escalation delle sentenze a favore dei precari ha visto di volta in volta impegnate strutture sindacali diverse, Cobas, Gilda e segreterie confederali locali, come è avvenuto nel capoluogo ligure dove il patrocinio legale a favore dei 15 docenti ricorrenti l’ha assicurato la Uil Scuola.

L’aspetto più rilevante di questa nuova sentenza non è, però, soltanto l’alternativa della via giudiziaria imboccata dal sindacato per risolvere questioni che il contratto non riesce nemmeno a scalfire, ma anche il diffondersi a macchia d’olio di un atteggiamento giudiziario che potrebbe in poco tempo riscattare migliaia e migliaia di situazioni che finirebbero per costare milioni all’erario che, per questa volta a Genova se l’è cavata con “solo” 500 mila euro da rimborsare ai docenti ricorrenti (mediamente circa 30 mila a testa).

Al Miur forse non conviene nemmeno opporsi nelle vertenze promosse dai precari, perché, oltre ad uscire perdente, deve accollarsi anche le spese processuali. La soluzione più indolore potrebbe essere quella di passare alla stabilizzazione dei docenti precari con immissione in ruolo.

Intanto in Liguria, dove hanno presentato ricorso circa 450 lavoratori tra le province di Genova, Imperia e Savona, si attendono per il 29 marzo altre sentenze relative ai lavoratori precari di Savona.