232 genitori denunciati nel catanese per evasione dell’obbligo dei figli

Sono stati complessivamente 232 i genitori di 136 alunni di due scuole dell’obbligo di Santa Maria di Licodia (Catania) denunciati alla Procura del capoluogo etneo per inosservanza continuata dell’obbligo di istruzione di minorenni.

Gli anni scolastici passati al setaccio dai militari dell’Arma sono stati quelli compresi tra il 2012 e quello in corso. Dagli accertamenti è emerso che molti genitori avevano causato o agevolato l’abbandono della frequenza scolastica, o la sua interruzione ingiustificata, nonostante la legge quadro in materia di riordino dei cicli d’istruzione abbia imposto l’obbligo dell’istruzione fino al quindicesimo anno d’età.

Le indagini dei carabinieri sono mirate ad evitare che, specie negli ambienti rurali, i minorenni siano avviati ad attività lavorative in nero con l’abbandono degli studi, spesso forzato o comunque indotto da contesti socio-familiari degradati.

In un caso, per esempio, si è accertato che un undicenne non andava a scuola perché doveva aiutare il padre, un pastore, nell’accudire il gregge.

I genitori identificati hanno un età media tra i 30 ed i 45 anni, sono generalmente operai, ambulanti, braccianti agricoli, muratori, disoccupati, casalinghe, collaboratrici domestiche. Il loro livello di istruzione non va oltre il diploma di scuola media inferiore. Gli indagati sono tutti italiani, a parte due genitori polacchi.

In base alle norme attuali, il reato è di tipo amministrativo e comporta una semplice multa. Poche decine di multa basteranno per dissuadere quelle famiglie?