1800 cattedre da tagliare per quadrare i conti
Sono 1800 le cattedre da tagliare per far quadrare i conti del Ministero della pubblica istruzione.
E scongiurare il pericolo che il Ministero dell’economia blocchi i finanziamenti alla fonte.
Lo ha detto ai sindacati il Viceministro della pubblica istruzione, Mariangela Bastico, in un incontro che si è tenuto martedì 31 luglio a viale Trastevere.
I conti dell’istruzione hanno sforato il budget di 626 milioni di euro. E per evitare l’applicazione della clausola di salvaguardia prevista nella Finanziaria (il blocco dei finanziamenti) bisogna tagliare altri posti. Dunque, 1800 stipendi in meno da pagare, altrimenti il Ministero dell’economia ridurrà autonomamente i finanziamenti fino al rientro del deficit.
Per scongiurare il black out finanziario il Ministero della pubblica istruzione ha inviato una lettera a tutti i direttori generali fissando il numero delle cattedre da tagliare, regione per regione.
Le più colpite sono le regioni del Sud. Tanto per fare un esempio, nella sola Basilicata, una regione che conta in tutto 600mila abitanti, è previsto un taglio di 90 cattedre.
I posti più a rischio sono quelli dei docenti di sostegno, sui quali graverà il peso maggiore. E’ prevista, inoltre, la cancellazione dei progetti contro la dispersione scolastica e tagli al numero dei docenti di strumento musicale.
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