Ritorno a scuola: i 50 mila posti in più registrano il reale fabbisogno delle scuole?

Saranno dunque circa 50 mila tra docenti e Ata i posti previsti per il 2020-21 come risorsa aggiuntiva transitoria per affrontare l’emergenza organizzativa delle scuole ancora coinvolte nelle situazioni del coronavirus. Le risorse finanziarie per quell’organico aggiuntivo vengono da quel miliardo di euro (ridotto a 977 milioni) previsto dal DL 34 “Rilancio”. La retribuzione lorda media sarà pari 19.540 euro pro capite per il personale con contratto a tempo determinato che sarà assunto fino al 30 giugno. Non sono computati gli oneri a carico dello Stato. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha già dichiarato che vi saranno presto nuove risorse per altre assunzioni, ma per il momento quelle 50 mila assunzioni non sono la risposta reale al fabbisogno di organico aggiuntivo rilevato dalle 8 mila istituzioni scolastiche.

Sono soltanto la distribuzione delle risorse già esistenti, non il risultato della copertura del fabbisogno reale che, per il momento, sembra non sia stato ancora esattamente rilevato. Cinquantamila posti forse potrebbero bastare, ma con tutta probabilità il fabbisogno conseguente all’eventuale sdoppiamento delle classi potrebbe essere molto più elevato.

Si può avanzare una stima partendo da quei 2,5 milioni di banchi monoposto richiesti per classi del I e del II ciclo. Si tratta di un dato che evidenzia criticità di distanziamento nelle aule a cui sono destinati, il cui numero, presumendo una consistente numerosità di 27-28 alunni in media per classe, si aggirerebbe sulle 90 mila classi.

Si può, quindi stimare che siano circa 90 mila le classi con capienza non adeguata; se il 50% di quelle che con i banchi monoposto assicurano il distanziamento, vi sarebbero 45 mila classi costrette comunque a sdoppiarsi, determinando un fabbisogno di circa 75 mila nuovi docenti.

Altri 20-25 mila docenti servirebbero per assicurare sezioni aggiuntive nella scuola dell’infanzia, un settore da sempre caratterizzato da numerosità delle sezioni.

Il fabbisogno complessivo sfiorerebbe le 100mila unità, il doppio di quello annunciato come già finanziato. Servirebbe, quindi, un altro miliardo.

Si può mettere in discussione il risultato di questa stima, ma non il metodo che individua il fabbisogno reale dal basso. Nella ripartizione dei 50 mila posti di cui ha parlato Azzolina si prevede che siano ripartiti per metà sull’entità della popolazione scolastica e metà sul fabbisogno segnalato dalle scuole. Un criterio che però non conta il numero di alunni di una scuola, bensì la capienza delle aule, e che potrebbe penalizzare le situazioni delle scuole con fabbisogno di organico aggiuntivo a causa della incapienza delle aule.