Ritorno a scuola a settembre: lezioni di 45 minuti e dimezzamento della classe? Impraticabile

Tra poche ore si conosceranno le proposte che il Comitato tecnico degli esperti presenterà al Ministero per il rientro a scuola in sicurezza a settembre, e le anticipazioni di alcuni organi di stampa consentono le prime provvisorie considerazioni su alcuni degli aspetti elaborati.

Per la secondaria si ipotizza una riduzione dell’orario di lezione a 45 minuti con dimezzamento delle classi in due gruppi. Occorrerà vedere esattamente la proposta per verificarne i contenuti e valutarne la fattibilità, perché sulla base di quei due dati (i 45’  per due gruppi) la proposta non sarebbe praticabile.

Il dimezzamento della classe, mantenendo invariato il numero degli insegnanti, comporta infatti anche il dimezzamento dell’orario. Non quindi unità didattiche con un orario temporaneo di 45 minuti, bensì, correttamente, unità didattiche di mezz’ora l’una, come di seguito precisato.

In questo modo in una classe con orario ordinario di cinque ore da 60’ minuti, dalle 8 alle 13, la prima metà della classe svolgerebbe le cinque unità didattiche da 30’ dalle 8 alle 10,30 con gli insegnanti del vecchio orario. L’altra metà della classe entrerebbe alle 10,30 e dopo cinque unità didattiche di 30’ minuti ciascuna uscirebbe da scuola alle 13, avvalendosi degli stessi insegnanti che erano stati in cattedra con la prima metà della scolaresca.

Se, invece, l’unità oraria fosse di 45’ come ipotizzato, il primo gruppo uscirebbe alle 11,45 (225 minuti di lezione), ma il secondo gruppo uscirebbe dopo 225 minuti, cioè alle 15,30 oppure frequenterebbe in orario pomeridiano, ad esempio, dalle 14 alle 17,45.

Apparentemente tutto sembra possibile per gli alunni, ma non per i professori che nella prima ipotesi dell’unità oraria di 30 minuti presterebbero lo stesso orario di servizio ordinario di cinque ore complessive di docenza, ma con l’unità di 45’ comporterebbe una docenza complessiva di 7 ore e mezzo anziché 5, pari a due ore e mezzo in più al giorno.

Nella intera settimana le ore di docenza anziché essere 30 sarebbero 45 con un incremento del 50%, il che comporterebbe un corrispondente incremento di organico del personale.