Nuove, inutili polemiche sul titolo di studio dei ministri

Ci risiamo. Dopo le note polemiche che hanno accolto a suo tempo la nomina di Valeria Fedeli a ministro dell’istruzione, un’accoglienza non troppo diversa è stata riservata a un’altra esponente politica di estrazione sindacale, Teresa Bellanova. La neoministra è stata criticata non solo per il suo look appariscente, l’abito blu elettrico scelto per la cerimonia del giuramento del nuovo governo, ma anche per il fatto di possedere solo il diploma di terza media, avendo cominciato a lavorare come bracciante all’età di 14 anni. Un percorso di vita e di esperienza non troppo diverso da quello del suo conterraneo pugliese Giuseppe Di Vittorio, fondatore della Cgil, che il bracciante cominciò a farlo a 10 anni e aveva studiato solo fino alla terza elementare.

Non si vuole ammettere ciò che gli storici e i sociologi hanno dimostrato sulla base di una abbondante casistica: il successo in politica non è legato al livello di educazione formale raggiunto ma ad altri fattori come passione, intuito, empatia, capacità di leadership, doti comunicative e anche una certa dose di spregiudicatezza. E poi la Bellanova non è la sola ministra non laureata: nel nuovo governo le fanno compagnia, oltre a Luigi Di Maio, Vincenzo Spadafora, Enzo Amendola e Nunzia Catalfo. Altri casi ben noti sono stati, in passato, quelli di Pietro Nenni e di Bettino Craxi e, tra i politici ancora attivi, quello di Massimo D’Alema, per non parlare di Matteo Salvini. Del resto il 39 per cento degli italiani nella fascia tra i 25 e i 64 anni non possiede un titolo di studio superiore alla terza media, come ricorda il recente Report di Tuttoscuola intitolato “Il dibattito sulla crisi e sul futuro del Paese: la grande assente è la scuola. Eppure c’è un grande opportunità…” (https://www.tuttoscuola.com/il-dibattito-sulla-crisi-e-sul-futuro-del-paese-la-grande-assente-e-la-scuola-eppure-ce-un-grande-opportunita/).  

Teresa Bellanova ha peraltro saputo reagire con garbo e leggerezza, che certo non si imparano a scuola, anche agli attacchi ricevuti per il suo abbigliamento: “La vera eleganza è rispettare il proprio stato d’animo: io ieri mi sentivo entusiasta, blu elettrica e a balze e così mi sono presentata. Sincera come una donna”. Ha poi postato sul suo sito Facebook una foto in cui indossa un vestito giallo a pois: “Visto che il blu di ieri ha elettrizzato molti, ho voluto provare con questa mise oggi, che ne dite?”. Neanche l’ironia si impara a scuola…