Maturità 2017: in Emilia Romagna all’esame in 32 mila, Versari: ‘Siamo in ansia per i vostri esami’

Gli esami di Stato del secondo ciclo (il vecchio esame di ‘maturità’) per l’anno scolastico 2016/17 cominceranno domani, 21 giugno, con la prova di italiano e vedranno coinvolti più di 32 mila studenti in Emilia Romagna, circa 500mila in tutta Italia. Di seguito il messaggio che Stefano Versari, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna, ha rivolto ai maturandi.

“Cari studenti, leggo sui social alcune frasi in vista degli Esami di Stato 2017: maneggiare con cura; ansia al top. L’ansia è più che comprensibile. Oggi siete ‘presi’ a studiare per cercare di riannodare le maglie della preparazione. Domani proverete sollievo: potrò buttare i libri, mi sveglierò al mattino quando mi pare, niente più interrogazioni a sorpresa, niente voto in condotta, niente campanelle, niente pagelle.

Anche per interrompere la tensione dell’oggi, vi parlo un attimo del domani, Spero possa aiutarvi a recuperare la misura del vostro impegno di questi giorni, che occorre sia tenace, ma non deve lasciarvi ‘spremuti come limoni’.

Domani, per ciascuno di voi, inizierà il tempo delle scelte, in cui sarete chiamati a determinare il vostro futuro. A fronte di questa inedita libertà, affronterete anche inedite responsabilità: se andrete all’Università, dovrete auto-organizzare il tempo dello studio, in modo da arrivare preparati agli esami. Se non continuerete gli studi, dovrete cercare un lavoro e la strada non sarà facile. Troverete molte porte chiuse, che non si apriranno. Non voglio ‘gufare’, ma questo è il rischio; il rischio che la vostra nuova libertà non vi regali tutte le speranze ed i sogni che riponete in essa. Oppure che vi avviciniate ad essa senza sogni, arresi.

Tempo fa il settimanale ‘Oggi’ pubblicò la lettera di una ragazza di tredici anni che affermava: “nessun adolescente è felice”. Non credo sia vero, perché si scambia con infelicità l’ansia di capire dove si sta andando. Ma se l’infelicità fosse vera, anche soltanto per qualcuno di voi, oggi, nel momento in cui la scuola vi saluta e vi lascia andare per la vostra strada, vorrei accompagnarvi con qualche contro-verità. Non pensate di essere sfortunati, perché nati in un mondo che vi offre poche opportunità lavorative. Per capirlo dovete solo guardarvi attorno. Gran parte dei ragazzi della vostra età nel mondo, non sa cosa significa dormire sonni sicuri, senza paura di bombe o di irruzioni di uomini armati nel cuore della notte; non sa cosa significhi avere cibo in tavola; non sa cosa significhi libertà di amare e di essere amati, non accede a speranze e quando sogna, vede incubi.

Questo pensiero è necessario per comprendere che il mondo in cui vivete non sarà facile, ma non sarà neppure il peggiore possibile. Trovare lavoro oggi è difficile, ma il lavoro non è mai stato facile, né regalato. Ci sono sempre state difficoltà e anche lotte per crearlo e per svolgerlo in condizioni umane. A voi non manca niente di ciò che i vostri padri e nonni avevano: avete intelligenza, energia, informazioni. Non dovete aspettarvi che il futuro vi venga regalato, come troppe cose finora vi sono state donate prima ancora che le chiedeste. Non si rimpiazza la speranza per il futuro con il desiderio dell’ultimo modello di smartphone”.

“Non state studiando solo per non essere bocciati – conclude quindi Versari -. Neppure state studiando per prendere un bel voto. State studiando per entrare nella vita adulta […]. Siamo trepidanti per voi, perché possiate vivere una vita piena di senso. Per questo, anche noi, siamo in ansia per i vostri esami”.