Ma sono davvero 41 mila i docenti che non insegnano?

La Cisl-scuola mette in dubbio i dati del Miur sui docenti che non stanno in classe

Diversi commentatori di cose di scuola sono rimasti sorpresi nel leggere il servizio sui “docenti che non insegnano”, pubblicato dal Corriere della Sera in base a precisi dati forniti dalla dott.ssa Lucrezia Stellacci, capo dipartimento dell’istruzione presso il Miur.  

Anche il sindacato è rimasto sorpreso da quei numeri, tanto che la Cisl-scuola, senza polemica, ha voluto chiarine i dettagli.

Siamo rimasti sorpresi nel leggere, sul Corriere della Sera di domenica 11 marzo – dichiara Francesco Scrima segretario della Cisl scuola – i numeri dati dalla dott.ssa Stellacci sugli insegnanti “che non insegnano”, che a suo dire sarebbero 41.503.

Abbiamo fatto e rifatto i conti – continua Scrima – ma quella cifra ci pare addirittura fuori della realtà.. Mettendoci dentro tutto, e forse qualcosa di più (ad esempio i docenti all’estero, pagati anche se ovviamente non insegnano in Italia) arriviamo a meno di 9.000 unità di personale che “non va in classe”. A noi risultano 5000 docenti dichiarati inidonei, per i quali peraltro sono avviate procedure di mobilità verso altre mansioni o altri tipi di impiego, 500 comandati presso l’Amministrazione scolastica centrale e periferica (di questi, 120 sono al MIUR), 200 in comando presso associazioni, 200 in aspettativa per mandato parlamentare o amministrativo. Sono 500 quelli operanti negli staff di segreterie e gabinetti di ministri e sottosegretari, mentre non arrivano a 1.000 – e non sono nemmeno tutti assegnati a docenti – i distacchi sindacali.

Poiché i distacchi sindacali potrebbero costituire la causa remota del comunicato cislino, Scrima ha voluto approfondire meglio la questione, aggiungendo che: “Su quest’ultimo dato, che ci vede chiamati direttamente in causa, ci sembra il caso di evidenziare che stiamo parlando di un comparto che occupa circa un milione di addetti: non ci pare che la percentuale (un risicato 1 per mille) sia tale da giustificare la punta di malizia che quasi sempre, quando si danno certe “notizie”, traspare fra le righe.

La dott.ssa Stellacci sa che con i sindacati, e con la Cisl, non è difficile instaurare e portare avanti relazioni positive e costruttive, nell’interesse della scuola per la quale lei stessa dichiara la necessità di una più decisa azione di investimento. Confrontiamoci su questo, allora, evitando di fornire con cifre del tutto inattendibili qualche ulteriore pretesto a chi non desidera altro che dare addosso ai lavoratori della scuola e ai loro sindacati.