Lo scandalo di Agrigento (101 indagati e 19 arresti), dove il 25% del personale scolastico fruisce dei benefici della legge 104, ha interessato le cronache nel settembre scorso, ma continua ad essere al centro di commenti e iniziative, come quella del sottosegretario all’istruzione, Davide Faraone, che ha deciso di recarsi di persona sul posto.

Un’iniziativa improvvisa provocata probabilmente anche da un servizio del Corriere della Sera che aveva snocciolato impietosamente i dati dei docenti beneficiari della 104 (diritto di assentarsi tre giorni al mese per motivi personali o per assistenza a familiare disabile) che ad Agrigento sono 1.043 su 4.031 (senza contare 469 su 1.823 tra il personale Ata), come aveva rilevato un monitoraggio dell’Ufficio scolastico provinciale subito dopo lo scoppio dello scandalo.

Meta della visita ministeriale un istituto comprensivo (proprio quello segnalato dal Corriere) che ha registrato punte anomale di assenze tra i docenti (40%); convocati da Faraone per quella anomala “ispezione” anche il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale per la Sicilia e il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Agrigento che aveva realizzato (primo caso in Italia) il censimento dei beneficiari della 104.

Il sottosegretario Faraone ha annunciato che verrà avviato subito un monitoraggio su tutto il territorio nazionale e che si interverrà laddove emergeranno numeri anomali.

“Nessuna volontà di criminalizzazione o generalizzare – ha dichiarato Faraone – ma dobbiamo mettere alle strette chi penalizza la scuola e per di più lo fa a danno di coloro che hanno veramente bisogno”. “C’è un gioco di sponda – ha dichiarato a “Il Fatto quotidiano” – tra furbi e medici compiacenti. È un fenomeno vergognoso, perché i furbi godono di un diritto usurpato a chi ne ha davvero bisogno”.

Non si può non essere d’accordo con il sottosegretario ma, dopo il censimento – che si può fare in pochissimi giorni come ha assicurato anche Faraone – come e con quali azioni si pensa di intervenire in modo che non ci si fermi ai numeri per fotografare situazioni anomale senza tuttavia porvi rimedio? Proviamo a ipotizzare alcune soluzioni.