L’adozione dei libri di testo e l’Ordinanza cerchiobottista

Dopo la pubblicazione delle ordinanze sulla valutazione, sull’esame del primo ciclo e su quello della maturità – molto ricche di deroghe rispetto all’ordinario, fino a far intravedere a qualcuno rischi di forzature costituzionali – ci si attendeva anche per l’ordinanza sull’adozione dei libri di testo qualche sorpresa o qualche deroga coraggiosa e sorprendente.

Il DL sulla scuola, all’art. 2 prevede che “Con una o più ordinanze del Ministro dell’istruzione, …, per l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2020/2021, sono adottate, anche in deroga alle disposizioni vigenti, misure volte: …(omissis)… all’eventuale conferma, al verificarsi della condizione di cui al comma 4 dell’articolo 1, per l’anno scolastico 2020/2021, dei libri di testo adottati per il corrente anno scolastico, in deroga a quanto previsto agli articoli 151, comma 1, e 188, comma 1, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297”.

E l’OM n. 17 per l’adozione dei libri di testo per il prossimo anno scolastico quali deroghe ha introdotto? Ha seguito la linea, in qualche passaggio alternativa e spregiudicata, delle tre precedenti ordinanze?

Con una soluzione equidistante l’OM consente sia di adottare nuovi testi, sia di confermare le adozioni dei precedenti anni: un colpo al cerchio e un colpo alla botte.

“1. Entro l’11 giugno 2020 i Collegi dei Docenti delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, sentiti i consigli di interclasse e di classe, possono deliberare per l’anno scolastico 2020/2021 nuove scelte riguardanti le adozioni dei libri di testo …..

  1. Entro l’11 giugno 2020 i Collegi dei Docenti delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, qualora per motivi legati all’emergenza epidemiologica da COVID-19 non si siano verificate le condizioni per procedere a nuove scelte adozionali, sentiti i consigli di interclasse e di classe, possono deliberare per l’anno scolastico 2020/2021 la conferma dei libri di testo già adottati per l’anno scolastico 2019/2020”.

Può sembrare una soluzione semplice, ma invece l’OM potrebbe complicare la vita delle istituzioni scolastiche anche per il ritardo di emanazione, meno sollecita delle altre tre pubblicate qualche giorno prima del 18 maggio, termine ultimo di possibile ripresa delle lezioni in presenza.

Più facile sarebbe stato ordinare soltanto la conferma, mentre invece la possibilità (tutta virtuale) di adottare nuovi testi metterà le scuole in difficoltà per consultare nuovi testi (eventualmente per via telematica).