Il covid-19 peggiora gli effetti dello spacchettamento del Miur: prolungato il congelamento di diversi organigrammi

Lo spacchettamento del Miur in due ministeri (Istruzione da una parte e Università e Ricerca dall’altra) ha generato, come è noto, il congelamento degli organigrammi ministeriali a livello di direzioni generali centrali e, in taluni casi, anche regionali. Le dimissioni del ministro Fioramonti avevano infatti bloccato le nomine – quasi pronte – dei direttori generali sui posti vacanti; pochi giorni dopo, lo spacchettamento disposto con il decreto legge 1/2000 aveva ridefinito nuovi tempi per assetti direzionali modificati. Per il ministero dell’istruzione il termine ultimo era stato fissato al 30 aprile 2020. Fino a quella data gli ex-direttori generali, pur confermati sulla direzione generale, non possono emanare alcun provvedimento; allo stesso modo negli USR di Lazio, Liguria, Lombardia e Sicilia la mancanza del titolare impedisce l’emanazione di direttive e atti significativi. Ma i tempi sono purtroppo destinati a prolungarsi, perché il decreto legge di oggi “Cura Italia” ha disposto la proroga di tre mesi del termine già fissato.

Art. 116 (Termini riorganizzazione Ministeri)

  1. In considerazione dello stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, dichiarato con la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1 febbraio 2020, i termini previsti dalla normativa vigente concernenti i provvedimenti di riorganizzazione dei Ministeri con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, con scadenza tra il 1 marzo e il 31 luglio 2020, sono prorogati di tre mesi rispetto alla data individuata dalle rispettive disposizioni normative.

Bisognerà, quindi attendere la fine di luglio (salvo nuove proroghe) per avere i nuovi direttori generali al loro posto. Una Amministrazione forzatamente azzoppata.

Nel frattempo al ministero dell’istruzione ogni provvedimento amministrativo potrà essere emanato soltanto dai due Capi dipartimento (Bruschi e Boda), come avvenuto negli ultimi giorni.