Didattica a distanza: l’educazione motoria che aiuta a non perdere la voglia di giocare

Di Maria Emilia Cremonesi

C’è ancora chi pensa che in modalità Didattica a Distanza si sia fatto poco e che quel poco certo non sia stato né entusiasmante  né particolarmente coinvolgente? Se c’è, non è un docente. E di sicuro non conosce la proverbiale resilienza degli insegnanti e la loro infinita capacità di re-inventarsi.

E così capita che persino l’educazione motoria venga svolta in modalità DaD, non solo in maniera rigorosa ma addirittura senza tradire la sua dimensione ludica e socializzante.

Succede all’I.C. “G. Ungaretti” di Melzo. Guarda il video

Dalla fine dello scorso febbraio gli adolescenti sono stati forzatamente chiusi in casa; se la DaD ha felicemente contribuito a scandire il ritmo delle loro giornate, le proposte di educazione motoria hanno assecondato il  loro fisiologico bisogno di movimento e di socialità: all’attenzione e alla consueta cura  per quanto proposto si è infatti aggiunto quel pizzico di agonismo e di sana competizione, con se stessi prima che con gli altri, cha ha addirittura portato all’istituzione di vere e proprie challenges, di Plank, salti con la funicella, palleggi, Burpees.

Tutti atleti quindi, questi adolescenti, alla fine del lockdown?

Probabilmente no, ma sereni ed equilibrati quanto basta per reggere questa solitudine imposta e innaturale; leggeri a sufficienza da non perdere la voglia di giocare; entusiasti e pronti alla sfida, come chi sa che non perde mai. O vince o impara.