Decreto scuola: in corso seduta fiume alla Camera. Cosa accadrebbe se saltasse

Alla Camera è in corso una seduta fiume per arrivare a convertire in tempo utile il decreto legge n. 22 sulla scuola, superando l’ostruzionismo delle opposizioni.

L’opposizione aveva presentato circa 170 emendamenti al testo approvato con modifiche dal Senato, ma il voto di fiducia li ha azzerati, spianando la strada verso l’approvazione che, tuttavia, potrebbe non essere né facile né immediata. Sono infatti numerosi gli ordini del giorno presentati dall’opposizione che dovranno essere illustrati uno ad uno e non saranno nemmeno di breve durata le dichiarazioni di voto che precederanno la votazione finale di approvazione del testo.

Il tempo perso nelle lunghe e quasi inconcludenti trattative a Palazzo Madama non solo ha impedito l’esame e l’eventuale integrazione del decreto alla Camera, ma ha portato la votazione finale a ridosso del limite dei 60 giorni previsti per la conversione del decreto.

Cosa succederebbe se il decreto scuola saltasse?

Gli esami di terza media e di maturità si dovrebbero fare con le prove scritte già previste e le ordinanze sulla valutazione e sugli esami sarebbero annullate.

Il concorso straordinario si dovrebbe tenere in agosto con la prova scritta già prevista a quiz con risposte multiple.

Decadrebbero altre modifiche introdotte al Senato tra cui quella della valutazione con giudizi e non con voto nella scuola primaria.

Se l’ostruzionismo parlamentare prevalesse, occorrerebbe reiterare immediatamente il decreto legge decaduto, facendo attenzione a non replicare tale e quale il testo come a suo tempo sentenziò in un caso analogo la Corte costituzionale.  

Una corsa in affanno che sta tenendo con il fiato sospeso il mondo della scuola.