Ddl Buona Scuola: ecco cosa cambierà per la scuola e cosa resterà uguale

Dalle colonne del Corriere della Sera, la Ministra Fedeli ha spiegato meglio tutti i cambiamenti che toccheranno la scuola conseguenti al varo delle otto deleghe che rendono attuative molte parti della Legge 107, ancora sopite. Non tutte le novità entreranno immediatamente in vigore, così come molti aspetti sui quali c’era grande attesa di rinnovamento, sono invece rimasti com’erano. Vediamo nel dettaglio cosa cambia e cosa invece resta com’è, all’interno della scuola italiana.

Le novità
Maturità – Iniziamo con l’esame di maturità; in questo caso i cambiamenti avverranno con il prossimo anno scolastico (2017/18). La prova INVALSI sarà spostata ad aprile e la valutazione della prova influirà sul voto dell’esame di Stato. Gli studenti riceveranno anche una certificazione della lingua inglese, che però non sarà inclusa nel voto. Le prove dell’esame di Stato saranno solamente due, abolito il quizzone.

Riforma nel contratto dei docenti – Per quanto riguarda la contrattazione, la ministra non ha dubbi: «Da marzo cominceremo a scrivere l’atto di indirizzo per il contratto. È un tema molto importante. Vorrei inserire nel contratto il tema della continuità didattica che penso sia molto importante». Questo nonostante il MIUR abbia cancellato la norma della riforma che prevedeva la continuità di tre anni. Ma la Fedeli specifica che la cancellazione della norma si riferisce solo all’anno in corso: le modifiche sono relative «Solo per chi si è spostato quest’anno. Vorrei dal prossimo settembre che gli studenti trovassero i loro insegnanti in cattedra e possibilmente per tre anni. La continuità va incentivata», sostiene decisa la ministra.

 

Le conferme
Bocciature alle scuole elementari e medie? – Partiamo dalla didattica: non ci sarà alcun divieto di bocciatura nella scuola elementare e media. Va anche detto che a oggi sono pochissime le bocciature nel primo segmento della scuola dell’obbligo e, solitamente, concordate sempre con la famiglia del bambino. Di fatto erano, e rimangono “casi assolutamente eccezionali”, per dirlo con le parole della Fedeli.

Gender o non gender? – Sempre molto caldo il tema legato all’educazione di genere nella scuola dell’infanzia. Alla domanda se il riferimento all’educazione di genere nelle materne fosse stato cancellato, la Ministra risponde senza esitazione: «Non c’era. C’è il riferimento alla Costituzione. I programmi non erano oggetto di delega».

I dubbi
Tra conferme e novità, sembrano essere i dubbi, l’aspetto di maggior rilevanza. Sono infatti ancora molte le questioni che la Ministra lascia in sospeso. Da quanto riportato dal Corriere della sera, sul tema dell’esame di maturità permangono ancora dei dubbi, in particolare ci riferiamo alla presenza, o meno, dei commissari esterni, all’esame di Stato. Un aspetto di grande rilevanza per gli studenti, che spesso temono di essere giudicati da docenti che non li conoscono e che per questo possono dimostrarsi meno comprensivi.

Alla domanda della giornalista del Corriere se saranno mantenuti o tolti i premi di merito, la ministra risponde e non risponde: «Sto aspettando i dati dell’esperienza di quest’anno. Resterà la valutazione del merito ma potrebbe essere cambiata. Ne parleremo».

Un aspetto appena accennato ma che in queste ora sta acquisendo molta visibilità, è legato all’organizzazione dell’inclusione scolastica. La Fedeli sostiene di non voler toccare la Legge 104 (la legge quadro che regolamenta l’iter per l’assegnazione dell’insegnante di sostegno), ma dichiara che si deve «intervenire nell’ambito dell’esercizio dei diritti che la legge accorda». Questo tema è di grande attualità, anche a seguito della ripresa di diversi organi di informazione del dossier di Tuttoscuola, sul tema della mobilità dei docenti di sostegno.