Concorsi scuola, lo scoglio delle commissioni: ecco perché sarà difficile formarle

“Ridurre il numero dei componenti delle commissioni prevedendo l’esonero dal servizio per i componenti”. È una delle richieste che la delegazione sindacale ha presentato al Ministero dell’Istruzione nel corso del confronto sulle modalità di svolgimento dei concorsi scuola ricevendo un secco rifiuto.

Se il no dell’Amministrazione può forse trovare giustificazione nel fatto che l’esonero dal servizio di migliaia di commissari comporterebbe un costo notevole per supplenze e che comunque dovrebbe essere autorizzato dal Mef, la richiesta sindacale è prova invece della consapevolezza che il reperimento dei commissari per i concorsi scuola sarà ancora una volta e forse più di prima un problema che potrebbe ostacolare il regolare svolgimento dei concorsi scuola e ritardarne i tempi di esecuzione.

In effetti la doppia modalità dei concorsi scuola di secondaria, straordinario e ordinario, le decine di classi di concorso, la soppressione degli ambiti disciplinari che avrebbero consentito di accorpare in verticale o in orizzontale diverse classi di concorso unificando le commissioni preposte, tutto questo, insomma, moltiplicherà il fabbisogno di commissari (docenti e dirigenti scolastici) in tutte le regioni in cui si svolgeranno le selezioni.

Se inoltre si considera che ogni commissione deve disporre anche di membri aggregati per lingua straniera e di supplenti, è facile prevedere che la formazione delle commissioni giudicatrici costituirà il primo scoglio per un percorso concorsuale rapido e puntuale.

Il rischio alla fine della ricerca per reperire tutti i commissari potrebbe essere quello di accontentarsi di chi ci sta, indipendentemente dalla qualità professionale e dalla competenza necessarie per valutare i candidati.

Probabilmente sarà necessario aprire più del solito l’accesso ai pensionati, ponendo comunque attenzione ai livelli aggiornati del loro curricolo professionale.